Scomunica - La Lentissima Fine Del Mondo

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:51 min.
Etichetta:Pull
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ANIME DIVERSE
  2. INESORABILE
  3. SEMPRE CON TE
  4. LA LENTISSIMA FINE DEL MONDO
  5. IL CANTO DELLA SOLITUDINE
  6. LONTANO
  7. MANI FORTI
  8. NELLA MORTE DI OGNI PUDORE
  9. UNA STELLA
  10. SPALLE AL MURO
  11. UN'ALTRA DELUSIONE

Line up

  • Tommy Fiammenghi: guitars
  • Antonio Gianpaolo: bass
  • Fabio Zandi: drums
  • Moreno Delsignore: vocals

Voto medio utenti

“La lentissima fine del mondo” è il più bel prodotto di rock duro “classico” cantato in lingua madre, che mi sia capitato di ascoltare da parecchio tempo a questa parte.
Con le sue notevoli inflessioni melodiche, la fondamentale contribuzione dell’animo blues e un songwriting che supera con grande disinvoltura l’enorme scoglio rappresentato dalla calibrazione tra testi e musica, il dischetto ci permette di fare la conoscenza con una formazione (ricordiamo, comunque, che ha già un paio di produzioni all’attivo) splendidamente amalgamata negli effettivi, tecnicamente inappuntabile e intensa in ogni sua movenza artistica.
Com’è noto, utilizzare la lingua italiana per le proprie liriche, se da un lato permette potenzialmente di conquistarsi uno spazio in un contesto maggiormente ampio, dall’altro è un grandissimo rischio, poiché la “banalità” dei concetti espressi è sempre dietro l’angolo, ma fortunatamente, gli Scomunica non cadono nel tranello e trattano i loro temi con personalità e acume, riuscendo, come già accennato, anche a fare in modo che la componente musicale e quella testuale si armonizzino in modo esemplare, senza disequilibri di sorta.
Pur prediligendo un approccio mediamente abbastanza soft alla materia i nostri sanno anche mostrare i “muscoli”, manifestando complessivamente un’ispirazione rivolta al rock dei seventies, evitando al tempo stesso di apparire troppo celebrativi nei confronti di quel tipo di suono.
Sebbene i complimenti vadano equamente suddivisi tra tutti i membri del preparatissimo quartetto, credo sia necessario spendere qualche parola d’elogio supplementare per il vocalist Moreno Delsignore, dotato di un’ottima timbrica e di considerevoli capacità interpretative, e per il chitarrista Tommy Fiammenghi, che avalla con un pregevole gusto espressivo composizioni davvero passionali e coinvolgenti.
Scelgo con discreto imbarazzo le Zeppelin-esque “Anime diverse” e “Un’altra delusione”, la melodia di “Inesorabile”, le vibrazioni blues che trasudano da “Sempre con te”, la bella title-track e le avvolgenti pulsazioni di “Nella morte di ogni pudore”, come le mie preferite dell’albo, pregando il lettore di prendere tali selezioni con beneficio d’inventario, dal momento che anche i brani esclusi dalla menzione esplicita hanno tutti un loro cospicuo significato e valore nell’economia del lavoro.
Gli Scomunica sono una di quelle band emergenti che per le sue caratteristiche peculiari potrebbe, se sospinta da un’adeguata promozione, raggiungere una discreta fortuna “commerciale” pure nel mercato “mainstream”, e in ogni caso testimoniano che c’è ancora una speranza per il “rock in italiano”, oltre ai soliti nomi e a chi sceglie di imitarli senza alcuna decenza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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