Nome abbastanza "chiacchierato", nelle chat e nei siti dedicati allo stoner rock, quello dei ciprioti
Stonus. La band di Nicosia, che da un paio d'anni si è trasferita a Londra, è in attività dal 2005 e questo "
Aphasia" è il suo debutto discografico.
Heavy-stoner-psych, la definizione migliore del loro sound, che incorpora la solidità dello stoner alla Dozer/Lowrider con l'approccio psico-accattivante dei greci Nightstalker, che sembrano una delle influenze principali del quintetto. Anche la voce di
Kyriacos Frangoulis ricorda molto le tonalità virili ed avvolgenti del vissuto leader della formazione ellenica Argy.
Sei brani (più un breve intro), tutti di media lunghezza e ben elaborati, a testimonianza che il gruppo ha lavorato parecchio prima di giungere a questo debutto. Si parte col brano più aggressivo e roccioso dell'intero album, "
Awake", che esprime un buon groove muscolare sul modello scandi-stoner. Non originalissimo, ma di sufficiente energia e con una bella fase centrale liquida e narcotica. Si nota una positiva predisposizione ai ganci melodico-onirici, che compariranno lungo tutto il lavoro. Più rokkeggiante e vagamente sabbathiana la title-track, un andamento sinuoso ed aspro che alterna passaggi intensi a pause meditative di matrice psichedelica. Emerge anche qualche vibrazione Kyussiana, integrata in un songwriting di buona qualità.
L'andamento lento di "
Mania" introduce elementi doom all'interno di un'atmosfera fumosa e distorta, qui l'influenza dei Nightstalker è palese ma non troppo invadente. Il pezzo ha carisma, mood orecchiabile e soprattutto funziona. Ideale per un ascolto psicoattivo, con ottimo assolo debordante di
Pavlos Demetriou.
Con "
Nadir" entriamo pienamente nel territorio psycho-stoner, intro "space" rarefatta e spaziale per una canzone che cresce gradatamente attraverso il chitarrismo lisergico ed un drumming intenso ed elastico. Voce piena di echi onirici e stimolazioni carezzevoli, per una delle tracce top del disco. "
Dead end" ci riporta sulla terra, grazie ad un solido e cadenzato stoner che richiama nomi come Sahg, Kal-El o perfino Monster Magnet. Ritmiche toste, energia e quel pizzico di psichedelia trasversale che noi appassionati apprezziamo da sempre. Si chiude con "
Ghost town", che parte come una traccia "cosmica", ipnotica e stellare, poi si trasforma in un heavy rock ritmato ed incalzante. Altro brano di ottima qualità.
Il disco degli
Stonus mi è piaciuto. Un pò derivativo, ma coinvolgente. I ragazzi di Cipro ci sanno fare, anche se devono migliorare ulteriormente sull'identità autonoma.
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