Il duo Alchem, composto dalla singer Annalisa e dal chitarrista Pierpaolo da vita a questo demo di quattro tracce, definito dark progressive rock. In realtà il demo è tutto giocato intorno alla bellissima voce di Annalisa, eterea, raffinata, suadente. Certo il disco ha un mood decadente, oscuro, notturno, con strutture certamente non lineari e convenzionali, ma su quattro pezzi solo due mostrano sprazzi di personalità, ovvero “Santiago” e “You Will Call My Name”, i quali oltre agli elementi citati aggiungono delle vibrazioni che posso essere fatte risalire al progetto Hagalaz’ Runedance, creando così un sound appetibile e affascinante.
Gli altri due pezzi sono un gradino più sotto, pur girando intorno alla voce di Annalisa, ad esempio la conclusiva “Little Scorpion” mette in luce la chitarra di Pierpaolo, pur se bisogna dire che la registrazione penalizza eccessivamente gli strumenti.
Ci troviamo di fronte ad un progetto che secondo la mia personale opinione avrebbe bisogno di idee più fresche, magari apportate da componenti nuovi ed esterni al duo, con strutture più organiche, che non puntino solo sulla voce di Annalisa, ma che sappiano stratificare maggiormente il suono, arricchirlo e renderlo più corposo.
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