I canadesi della Nuova Scozia
Brain Fog pubblicano un breve Ep di due brani per l'etichetta bolognese
Spettro Records, specializzata in sottogeneri alternativi.
Questo trio propone uno sludge monolitico e sfibrante, chiaramente ispirato agli Sleep ed agli Electric Wizard, che porta avanti la tematica dello stordimento totale attraverso la marjuana. Suoni e ritmiche pesantissime, atmosfera doom allo stadio terminale, percorsi ipnotici ripetuti all'infinito per creare una sensazione di opprimenza psicoattiva. Però, sinceramente, nulla di nuovo o particolarmente stimolante. C'è la sensazione di un'attitudine ancora scolastica e derivativa. Due brani, per quanto lunghi, sono pochi per dare un giudizio esaustivo, ma è evidente che la formazione americana deve ancora lavorare a fondo se vuole emergere in un filone abbastanza limitato nelle soluzioni e già parecchio inflazionato. I richiami sabbathiani ultra-distorti non fanno più molto effetto e gli appassionati di lungo corso ci sono ormai abituati da tempo.
Occorre una marcia in più, che i
Brain Fog al momento non possiedono ancora.
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