Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:51 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. BATHORY
  2. APATHY
  3. TOUCH THE RAINBOW
  4. BEDLAM
  5. ASCENSION
  6. ALDERLEY EDGE
  7. GODS OF WAR
  8. VICTIMS OF THE FURIES
  9. JUDAS
  10. AGE OF STEEL

Line up

  • George Call: vocals
  • Lee Payne: bass
  • Chris Coss: guitars
  • Ash Baker: guitars
  • Mark Bristow: drums

Voto medio utenti

Il nuovo lavoro dei veterani della Nwobhm, Cloven Hoof, è un mix di potenza e melodia sorretto dalla consueta classe del combo inglese, nonché da una produzione praticamente perfetta.
L'inizio è al fulmicotone con "Bathory" nella quale risaltano il grande lavoro alla doppiacassa di Mark Bristow da un lato e l'atmosfera oscura dall'altro, mentre la seguente "Alderly Edge" sembra un plagio ai Maiden complice anche l'ugola Dickinsoniana di George Call, i riff sono sorretti da twin guitars che viaggiano spedite all'unisono, "Apathy"è un'ottima song metallica impreziosita - come tutti i brani d'altronde - dal tocco sapiente e per nulla invasivo delle keyboards.
Al solito sono le melodie ariose, epiche e neoclassiche a farla da padrone, prova ne sono pezzi quali "Touch The Rainbow", una cavalcata maideniana al 100% che ricorda "The Evil That Man Do", "Ascension" , "Gods Of War" e soprattutto uno dei brani migliori "Victim Of The Furies" perfetto compendio fra Maiden e Priest.
Un lavoro ineccepibile dal punto di vista tecnico - esecutivo, con qualche calo di tensione inevitabilmente legato più che altro al totale deja-vu della proposta dei Nostri, non aspettatevi quindi sorprese di sorta ma "solo" una dose massiccia di true - classix Metal.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza
inflames69

Album abbastanza valido anche se tremendamente derivato. Tra l'altro i Maiden potrebbero citarli per plagio almeno su un paio di brani e sopratutto su ALDERLEY EDGE che in piu parti è letteralmente una copia idi SEVENTH SON OF A SEVENTH SON!!!! Comunque ascolto piacevole

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 apr 2020 alle 14:16

Essendo un amante del classic heavy era da tanto tempo che non ascoltavo un album così, dalla prima all'ultima traccia liscio come l'olio, privo di filler , massiccio al punto giusto, con qualche lento nei momenti giusti, certo con influenze maideniane priestiane ma anche con tanti spunti che danno quel pizzico di personalità ad una band secondo me molto sottovalutata e poco conosciuta, basta vedere i like della loro pagina FB , siamo sotto i 10.000. direi come voto complessivo un bel 8/8.5

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