Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:40 min.
Etichetta:Remedy
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. STORMING THE CASTLE
  2. CAPTURE THE MAGIC
  3. SOOTHSAYER
  4. FOREVERMORE
  5. THE GHOST OF XAVIOR HOLMES
  6. DARKLANDS
  7. NEMETON FOREST
  8. AWAKEN THE MOUNTAIN GIANTS
  9. S.A.T.O.

Line up

  • Matthew Bizilia: vocals
  • Steve Pollick: guitar, keyboards
  • Jason Myers: bass, keyboards
  • Jere Jameson: drums

Voto medio utenti

Dietro il nome Icarus Witch si celano quattro giovani ragazzi di Pittsburg, che hanno dato vita al gruppo pochi anni fa ed ora pubblicano il loro primo full-lenght. Ma la vera sorpresa di questo esordio è scoprire che gli americani adottano uno stile heavy metal perfettamente identico a quello dei gruppi britannici primi ‘80, scelta piuttosto anacronistica che ha comunque il pregio di stimolare una certa curiosità intorno alla band.
Lasciando da parte gli interrogativi sulle ragioni di tale impostazione, specifichiamo che gli Icarus Witch non si limitano soltanto ad elaborare influenze del passato come tante altre formazioni contemporanee, bensì ricalcano esattamente il sound dell’epoca in ogni particolare, adottando le medesime soluzioni di una qualsiasi formazione nwobhm.
Pescando tra i classici è venuto fuori un lavoro zeppo di riffs e duetti chitarristici Maideniani, qualche eco di Judas Priest, una serie di trame melodiche riconducibili ai vari R.J.Dio, Demon, Angel Witch, ecc, ed ancora una profusione di atmosfere che vibrano di antica epicità, una manciata di accenni proto-power, infine per non scontentare nessuno anche l’omaggio al mitico Ozzy con la cover di “S.a.t.o”.
Usando un pizzico di malizia si può considerare l’album più una raccolta antologica sulle origini del metal, che non il fresco debutto di una nuova formazione.
Però gli statunitensi sembrano sinceri, recitano fino in fondo la parte dei devoti alla purezza del genere e procedono imperterriti a mettere in pratica le loro scelte fuori moda. Tutti i brani del disco riprendono schemi ultra-tradizionali, procedono con ritmiche mid-tempo rigide e marziali evitando qualsiasi spunto accellerato o rallentato, ed anche l’impatto non esprime particolari eccessi di violenza o fiacchezza restando invece fissato su una severa bellicosità da inno di battaglia. Gli aspetti strumentali sono ben eseguiti e volutamente all’insegna della massima pulizia dei suoni, il chitarrista Steve Pollick mostra una discreta fantasia nel produrre riffs d’acciaio e brevi assoli puntuali che non si prolungano un secondo più del necessario, infine il vocalist Bizilia cerca con il massimo rispetto di seguire il tracciato di maestri come Dickinson o Tate.
Aggiungiamo ancora che perfino i testi sono adeguati alla situazione, visto che riprendono i temi fantasy più legati al periodo ottantiano, una sarabanda di castelli turriti, foreste incantate, maghi, draghi, giganti, guerrieri e tutto il resto dell’armamentario che caratterizzava buona parte della corrente heavy.
Alcuni episodi sono validi esempi di classicismo metal, ad esempio l’opener “Storming the castle” brano dal taglio maestoso che vent’anni fa le legioni metalliche avrebbero accolto con il pugno levato nell’aria, oppure l’articolata “The ghost of Xavior Holmes”, imitazione di buona proprietà tecnica delle cavalcate heavy entrate nella storia soprattutto grazie ai Maiden.
Però pur ignorando la pesante zavorra derivativa, il disco mostra anche una sensibile mancanza di cattiveria e forti lacune in fatto di esplosività. Da una metal-band esordiente ci si aspetterebbe maggior grinta, un assalto più vivace e penetrante, la fremente carica di energia di chi vuole farsi strada in questo campo. Invece gli Icarus Witch adottano un atteggiamento troppo tranquillo e controllato, quasi compassato, forse nell’intento di evidenziare l’aspetto elegante della propria linea metal old-school. Ma così facendo molti episodi finiscono per avere un aspetto frenato ed un po’esangue, ed anche se non mancano occasionali spunti di buona levatura l’impressione conclusiva è quella di un potenziale non completamente sfruttato.
In futuro gli Icarus Witch dovranno puntare su linee più personali ed incrementare la forza d’urto del proprio sound, altrimenti rischiano di rimanere ai margini di una scena metal ormai sovraffollata senza lasciare segni rilevanti della loro presenza.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.