Debutto discografico per i norvegesi
Imperial Child, che per l'occasione tirano fuori un concept che andavano elaborando già da anni, una sorta di storia piratesca su un corsaro-zombie e la lotta del medesimo contro le forze del male (o almeno, questo è quello che ne ho capito io!). La storia diventa in qui presente "
Compass of Evil", che taaaaanto deve ai
Savatage di
Streets e dintorni, e che guarda caso vede la guest appearance di
Zak Stevens! Non solo lui, l'altro ospite in veste di chitarrista e produttore dell'album è
Andy LaRocque, ascia al servizio di King Diamond, che GUARDA CASO è l'altro pozzo a cui gli Imperial Child attingono. Niente prog metal, come sbandierato dalla label: qui ci troviamo di fronte ad un onesto album di heavy classico con qualche start and stop, ma che poco si discosta dal trademark delle due bands succitate.
Molto bella l'atmosferica "
Darren Half-Eye", belli i momenti più muscolosi come "
Stormbringer" o "
Libertalia", ma c'è anche tempo per la dolce "
Priscilla" o per la Trans Siberian Orchestrale "
The Quest for Jerusalem".
Insomma, prodotto interessante, soprattutto se vi piacciono i Savatage e dintorni. Give it a try.
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