Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Soulmaker Recordings
Distribuzione:Two Side Moon Promotions

Tracklist

  1. WILLIAM GREEN
  2. THE IMPERIAL CHILD
  3. DARREN HALF-EYE
  4. STORMBRINGER
  5. PRISCILLA
  6. THE DEVIL AND THE BUCCANEER
  7. A BUCCANEER'S HYMN
  8. LIBERTALIA
  9. VICTIM OF HATE
  10. THE QUEST FOR JERUSALEM

Line up

  • Chris DeWolf: guitars, vocals
  • Eagle McMorgan: drums
  • Vasily Silura: bass

Voto medio utenti

Debutto discografico per i norvegesi Imperial Child, che per l'occasione tirano fuori un concept che andavano elaborando già da anni, una sorta di storia piratesca su un corsaro-zombie e la lotta del medesimo contro le forze del male (o almeno, questo è quello che ne ho capito io!). La storia diventa in qui presente "Compass of Evil", che taaaaanto deve ai Savatage di Streets e dintorni, e che guarda caso vede la guest appearance di Zak Stevens! Non solo lui, l'altro ospite in veste di chitarrista e produttore dell'album è Andy LaRocque, ascia al servizio di King Diamond, che GUARDA CASO è l'altro pozzo a cui gli Imperial Child attingono. Niente prog metal, come sbandierato dalla label: qui ci troviamo di fronte ad un onesto album di heavy classico con qualche start and stop, ma che poco si discosta dal trademark delle due bands succitate.

Molto bella l'atmosferica "Darren Half-Eye", belli i momenti più muscolosi come "Stormbringer" o "Libertalia", ma c'è anche tempo per la dolce "Priscilla" o per la Trans Siberian Orchestrale "The Quest for Jerusalem".
Insomma, prodotto interessante, soprattutto se vi piacciono i Savatage e dintorni. Give it a try.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 apr 2020 alle 15:30

Premetto si che adoro e ho sempre amato i Savatage e attendo con ansia una reunion almeno per un live, detto ciò non credo che questi ragazzi norvegesi abbiamo voluto fare un qualcosa prendendo spunto solamente da band come Savatage e simili, nonostante abbiano usufruito dell'ottima voce di Zak Stevens ; personalmente credo abbiano voluto fare un concentrato di Prog & heavy con influenze Savateggiane si , ma non troppo, essendo molto più presente la componente progressiva in questo debut album. Sono personalmente in contatto con il fondatore della band DeWolf , ci siamo scambiati qualche commento e qualche like su FB, ed ho promesso alla band che un giorno andrò in Norvegia ad omaggiarli per l'ottimo lavoro svolto. Visto che si tratta della prima fatica della band, darei a questi ragazzi un voto di incoraggiamento maggiore di un 6,5, magari un 7 nella speranza che il prossimo album sia ancor più personalizzato e meno influenzato.

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