“Crucified Society” è il disco della conferma per i
Bad As, combo nostrano che nel giro di pochi anni - e dopo un avvio di carriera non proprio convincente - è riuscito a trovare una propria strada con pazienza e determinazione.
Il nuovo full-length della band guidata da
Alessio Tricarico e
Alberto Rigoni è un album che picchia duro dall’inizio alla fine, puntando dritto al risultato. Tracce come
“Crucified Society”, “Endless Race” o
“Mind Kind” fanno convivere l’approccio granitico dei
Judas Priest con la ferocia dei
Motörhead (non penso sia un caso che metà delle canzoni si aggirino intorno ai 4 minuti, dimostrando un “bisogno di essenzialità” che personalmente ho molto apprezzato).
La “tanta vogli di Eighties” traspare in brani come
“Final Night”, “Believe” o
“Truth”, ma non è mai sopra le righe, così come non viene mai meno l’eleganza del sopraccitato
Alberto Rigoni negli episodi più ricercati (
“Free Falling”, “Divided”).
Centro pieno.
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