Dopo la parentesi (conclusa?) a nome
Bullet Height, il chitarrista
Jon Courtney ha deciso di riallacciare i rapporti con l’ex collega
Chloë Alper per dare una seconda chance ai
Pure Reason Revolution, formalmente scioltisi nel 2011.
“Eupnea” è esattamente l’album che mi aspettavo, quello che - purtroppo - non avrei voluto sentire, un lavoro incerto sulla strada da percorrere, “conteso” tra le atmosfere dell’acclamato e progressivo
“The Dark Third” e il sound più heavy/alternativo/elettronico di
“Amor Vincit Omnia” e
“Hammer And Anvil”, che però non riesce mai veramente a "guardare oltre".
“New Obsession” è forse la traccia simbolo di questo “dubbio amletico”, con il suo incipit di memoria pinkfloydiana che sfocia in una coda a cavallo tra grunge e noise (cito gli Smashing Pumpkins giusto per dare un’idea). Pink Floyd che tornano prepotentemente nella successiva e lunghissima
“Silent Genesis” (non ci siamo scordati i “bright ambassadors of morning” dell’esordio, ndr) e che ci accompagnano senza sosta fino alla fine del full-length, dove ci attende una titletrack ancora più corposa, rumorosa e strutturalmente caotica.
Nel mezzo tante idee sviluppate così così (
“Maelstrom”, “Beyond Our Bodies”) e un’occasione mancata, l’interessante
“Ghosts & Typhoons” che parte bene ma “si perde” dalla metà in poi.
L’impressione generale è che ci sia stata un po’ di fretta in fase compositiva, ma sono sicuro che la coppia
Courtney/Apler possa ancora regalarci ottima musica, c’è solo da ritrovare quell’alchimia venuta meno dopo tanti anni di separazione.
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