Razgate - After The Storm... The Fire!

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. LACRIMOSA DIES
  2. RISING DEATH
  3. BROKEN BY FIRE
  4. AFTER THE STORM
  5. GRINDING METAL
  6. SHREDDING PRAISE
  7. BEHIND THE WALLS OF TERROR
  8. TO THE ROPE!
  9. BLOODSHED & DELIVERANCE
  10. CRUCIFY (THE MASTER DECEIVER)

Line up

  • Niccolò "Snacchio" Olivieri: bass
  • Francesco Monaci: guitars
  • Giacomo "Capo" James Burgassi: guitars , vocals
  • Iago Bruchi: drums

Voto medio utenti

Non è mai una scommessa se le parole “Punishment 18 Records” e “Thrash Metal” sono accostate: di fatto come all’inizio dell’anno scorso è stato il turno dei gloriosi Manifestic, di cui non vedo l’ora di ascoltare roba nuova, quest’anno è toccato ad una band italiana.
Siamo infatti finalmente giunti al terzo album dalla bellissima copertina per i nostrani Razgate, che da poco meno di 10 anni ci portano il loro Thrash metal un po’ grezzo ma con delle aperture belle melodiche che tanto ci piacciono.
After the Storm... the Fire!” è un bel disco di thrash metal “old skull”, dove si sentono un po’ di Slayer, un po’ di Testament e anche un po’ di ritmiche “blastbeattose” che ricordano un po’ la prima ondata death metal (soprattutto nella title-track). E va benissimo così.

I Razgate nel 2020 si (ri)presentano con dei suoni perfetti per il thrash metal, dei suoni a cui siamo ben abituati se siamo soliti ascoltare tutta la combriccola che accompagna i due giganti citati prima. Volendo sarebbe giusto anche dire che è un disco uscito 25/30 anni in ritardo, visto che vengono rispettati bene o male tutti i clichè del genere: senza nemmeno stare a dirlo formazione a-là Metallica per intenderci, che funziona da dio da quasi 40 anni (!) per la maggior parte delle band che vuole fare thrash, l'immancabile intro acustica, testi che rasentano il ridicolo ma che sono comunque divertenti e assoli veloci, tecnici, intelligenti e ben misurati.

Lo ammetto, è difficile tener ferma la testa in questi casi, soprattutto se hai dei capelli da poter fieramente scuotere a ritmo di metal, e di gran metal italiano.
In conclusione, consigliatissimo se Testament, Kreator e Sodom sono il vostro pane quotidiano.
Recensione a cura di Carlo Masoni

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