L'ispirazione musicale degli abruzzesi
Bloody Souls sono i Black Sabbath e tutti i loro derivati, su questo non ci piove. Hard rock e doom rock fusi insieme come da manuale, con parti rallentate ed oscure alternate ad accellerazioni ritmiche da scapocciamento in sede live. Roba già sentita e strasentita? Hai voglia. Sembra di ascoltare un mix di Candlemass, Pentagram, Orchid, Pallbearer e centinaia di altri gruppi simili? Assolutamente si. Però i brani di questo "
The devil's hole" possiedono una loro dignitosa efficacia, con qualche momento anche brillante. I riffoni turgidi di "
Living in darkness" sono semplici quanto immediati, l'articolata "
The devil's hole" comprende momenti di buon groove ossianico, la lentezza minimalista in "
Demons march" mostra una discreta vibrazione orrorifica alla Death SS che si trasforma in uno sporco tiro hard, "
Bloody souls" è una traccia doom-metal oscura e marziale che piacerebbe ai Solitude Aeturnus ma si apre anche a passaggi da puro headbanging, mentre "
Solve et coagula" si presenta come un solido e massiccio percorso dark rock dall'atmosfera tenebrosa e sinistra piuttosto evocativa.
Per un disco di esordio ci possiamo accontentare. Le basi ci sono, adesso occorre lavorare per ottenere un maggiore livello di personalità. Si percepisce che la band ha capacità e passione, riesce ad esprimere buoni momenti di groove oscuro, regge in maniera sufficiente sia sul piano strumentale che vocale, ma deve elaborare in maniera ancora più autonoma le proprie radici musicali.
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