Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:41 min.
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. MASTER OF DEPRESSION
  2. COMA MOONLIGHT
  3. QUEEN OF SUBURBIA
  4. FUNERAL RADIO
  5. SISTER FIRE
  6. GHOST TRAIN
  7. NOVEMBER FLAMES
  8. HOTEL PARANOIA

Line up

  • Federico "Fed" Venditti: guitars
  • Danilo "Groova" Piludu: vocals
  • Francesco Ciacciarelli: drums
  • Saiax: bass

Voto medio utenti

Avete ascoltato “Master of Depression”, il nuovo singolo dei Witches of Doom? No?
Male, dovete rimediare subito! Si? Benissimo, sappiate che per quanto figo non è la punta di diamante di questo nuovo album dal titolo “Funeral Radio” che contiene delle vere perle goth.

I quattro musicisti romani tornano dopo quattro anni dal loro precedente full length con una raccolta di pezzi potenti e graffianti, e un sound che spazia da Ozzy al primo Manson, e la parte buona della produzione dei Paradise Lost, fino ai Moonspell, ma con uno stile personalissimo ed estremamente marcato.
Niente “omaggi” o mezze misure, questo nuovo album sono 45 minuti di musica intensa che passa dal gothic rock al doom metal spesso con cambi di ritmo e sonorità rapidi e sorprendenti.
La ricerca delle tonalità voluta dalla band dipinge uno scenario modernamente cupo, che arriva compatto addosso a chi ascolta.
Dicevamo all'inizio, che questo nuovo album è pieno di pezzi di grandissima qualità, a partire ovviamente dal singolo e ovviamente la title track dell’album, la stessa “Funeral Radio”, un brano che sfiora i sette minuti, ipnotico e aggressivo ma che chiude in modo sorprendente e inaspettato. Ma anche “Sister Fire” è un pezzo con delle sonorità
fantastiche e un ritmo inarrestabile. Per non parlare di “Queen of Suburbia” dove le tastiere creano una spirale irresistibile assieme al riff della chitarra.

La cover di questo album è un patchwork di elementi iconici che riassume perfettamente l’atmosfera e gli elementi presenti nella musica dei Witches of Doom, che sfornano in questo 2020 un album marcato sicuramente da un gran lavoro di composizione, di ricerca e diversificazione del sound tra gli otto brani

Recensione a cura di Emanuele Conti
Davvero un bel disco

Bravi, una conferma!

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