Meritoria operazione della
Svart Records che ristampa il capolavoro “
Alloy” del 2008 aggiungendovi come bonus il mini “
Aes” del 1999.
C’è poco da dire su un'opera che ha contribuito a costruire la leggenda della band finlandese che su questo disco troviamo in grandissimo forma, col suo sound lugubre, sepolcrale, lento, anche se non lentissimo, e guidato dalle tastiere che qui vanno a simulare le canne di un organo che preannuncia la fine dei tempi, la marcia funebre del funerale dell’umanità.
Solo per citarne qualcuna, ma “
March October” o “
Pendulum” soddisferanno il vostro umore nero, la vostra voglia di stare rintanati in solitudine, mentre fuori piove e il vento sferza i cipressi.
Lo stillicidio emozionale di una musica così intima e personale, così totalizzante, vale il prezzo del biglietto.
Un po’ diverso il discorso per il mini “
Aes”, unica traccia di quasi 28 minuti, con un sound meno strutturato, più primitivo, ma per questo ancor più oscuro e catacombale, anche grazie a un growling più profondo, ma non privo di intermezzi malinconici e luttuosi che sembrano aprire spiragli dal sapore crepuscolare.
Non aggiungo altro, prima o poi mi metterò a recensire la discografia degli
Skepticism e, in generale, di tutto il funeral doom. Voi, se avete la possibilità, non lasciatevi scappare questa operazione che è sì commerciale ma che è anche un’opportunità per riscoprire una band unica e avere due dischi imprescindibili per chi ama il verbo dell’apocalisse.
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