Una carriera che li vede supportare nomi famosissimi in tutto il mondo, Hypocrisy e Cannibal Corpse in primis (chi se li ricorda al No Mercy Festival?), e una formazione di tutto rispetto, con partecipazioni notevoli, alla seconda uscita discografica infatti troviamo la chitarra solista del mitico Pat O'Brien dei CC e collaborazioni di minor rilievo alla voce, come Robbe dei Disavowed e Dusty dei Severed Savior.
Ok, sarò molto chiaro, gli Spawn Of Possession sono ottimi musicisti, tecnicissimi, impressionanti a volte, un'album dal songwriting tra i più impegnativi mai usciti finora che lascerà a bocca aperta i novellini ed anche i più esperti musicisti, chiunque si diletti a suonare uno strumento, un'album sparato quasi senza tregua, apparte qualche pausa fatta "jazzando" quà e là, un full lenght studiato alla perfezione, cambi di tempo immediati ma in una successione a volte eccessiva, spesso disorientativa che non lascia assimilare niente al primo ascolto, molto bello il riffing anche se purtroppo a volte raro, inesistente o quasi nella prima parte del disco, rispetto al predecessore "Cabinet" un gigantesco passo avanti verso un death ancora più tecnico e raffinato, ma per mio dispiacere scarseggiante di un minimo di melodia che non trova spazio neanche nei momenti meno ispirati e a volte noiosi che si ritorce come un enorme punto a loro sfavore; tutto ciò non vale se chi deve andare all'ascolto è alla sola ricerca di qualità compositive o tecniche in cui gli Spawn Of Possession risultano essere tra i migliori in assoluto.
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