Secondo album per i finlandesi
Joviac, e attenzione perché siamo di fronte ad una discreta bombetta.
Prima di tutto, sgombriamo il campo dall'ingombrante 'label di categoria': qui la definizione
progressive metal va intesa come "musica progressive, non lineare, non prevedibile, con una tendenza all'indurimento sonoro". E
NON viceversa. Per capirci, non siamo dalle parti dei Symphony X (ormai i Dream Theater non li nomino nemmeno più come pietra di paragone, sooooo sad....), ma più in zona Leprous, Between the Buried and Me, i Muse meno commerciali, o i sempre sorprendenti TesseracT. Insomma, credo abbiate capito.
Parto quasi in toto della mente del cantante/chitarrista,
Viljami Jupiter Wenttola, "
Here and Now" è un piacevole ed inaspettato viaggio tra emozioni disparate, rese magistralmente grazie anche ad una produzione che non appiattisce e non comprime, lasciando ampio respiro a suoni più naturali. Piacevolissimo il singolo "
Straws", come la più dura "
Black Mirror", che farà la gioia del prog fan. Ma anche la title track, quasi 9 minuti di continui saliscendi emozionali, resi benissimo anche grazie all'uso sapiente (e non lo dò mai per scontato) delle tastiere, riesce a catturare, grazie soprattutto ad un lavoro strumentale d'insieme che reputo veramente di alto livello. Ma potrei tranquillamente continuare per ognuna delle 7 tracce di questo gioiellino di cd, che ha mille anime e mille sfaccettature.
Ogni traccia di "
Here and Now" scalpita per essere ascoltata, più di una volta, per lasciarsi scoprire come un fiore prezioso. Non abbiate remore nei confronti di questo album, che merita di essere scoperto, goduto e apprezzato.
Joviac, ottima nuova scoperta. Keep an eye.
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