Puntuali come pochi altri, ecco ritornare i becchini del Metal col loro 20° disco (a due anni esatti dal precedente "
The Living Dead").
Cosa aspettarsi di nuovo? Niente ovviamente, però in questo "
Fields Of Blood" bisogna dare atto ai Nostri di aver cercato un ritorno al passato di "
Tunes Of War" nell'approccio epico di alcune tracks ( peraltro le migliori del lotto ) quali la titletrack con intro suggestivo di cornamuse e rimandi alla gloriosa storia scozzese in cui si omaggia addirittura l'eroe nazionale, Braveheart, il breve strumentale "
The Clansman's Journey", o la magniloquente "
The Heart Of Scotland", vero e proprio inno metallico con sempre grande sfoggio di cornamuse..
Quelli che ho elencato sono sicuramente gli highlights del disco che si giova anche di grandi chorus melodici, riff granitici e solos spesso pregevoli come nella veloce "
All For The Kingdom", c'è pure una ballad niente male, "
Thousand Tears", con alla voce anche Noora Louhimo dei Battle Beast, mentre "
My Final Fight" è una cavalcata in stile Running Wild.
Il problema e che spesso gli attacchi delle canzoni sono simili, come se i
Grave Digger avessero azionato il pilota automatico, inoltre ci sono troppi outtake, ma certo pretendere di più da un gruppo che ha già detto ( e dato ) tutto sarebbe stato impossibile.
"
Fields Of Blood" è un discreto disco sicuramente di mestiere, ma che non lesina passione e tecnica.
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