Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:80 min.
Etichetta:Mascot Label Group

Tracklist

  1. FATUM HORRIFICUM
  2. DANIEL'S DESCENT INTO TRANSITUS
  3. LISTEN TO MY STORY
  4. TWO WORLDS NOW ONE
  5. TALK OF THE TOWN
  6. OLD FRIEND
  7. DUMB PIECE OF ROCK
  8. GET OUT! NOW!
  9. SEVEN DAYS, SEVEN NIGHTS
  10. CONDEMNED WITHOUT A TRIAL
  11. DANIEL'S FUNERAL
  12. HOPELESSLY SLIPPING AWAY
  13. THIS HUMAN EQUATION
  14. HENRY'S PLOT
  15. MESSAGE FROM BEYOND
  16. DANIEL'S VISION
  17. SHE IS INNOCENT
  18. LAVINIA'S CONFESSION
  19. INFERNO
  20. YOUR STORY IS OVER!
  21. ABBY IN TRANSITUS
  22. THE GREAT BEYOND

Line up

  • Arjen Lucassen: all instruments
  • Tom Baker: narrator
  • Tommy Karevik: vocals
  • Cammie Gilbert: vocals
  • Simone Simons: vocals
  • Dee Snider: vocals
  • Joe Satriani: guitars
  • Marty Friedman: guitars
  • Johanne James: vocals
  • Noa Gruman: vocals
  • Marcela Bovio: vocals
  • Caroline Westendorp: vocals
  • Paul Manzi: vocals
  • Micheal Mills: vocals
  • Amanda Somerville: vocals

Voto medio utenti

“Don’t Judge A Book By Its Cover.”

Il nuovo progetto di Arjen “Ayreon” Lucassen non doveva essere una rock opera, bensì un film. L’idea non era male, considerando la trama piuttosto diversa dai “soliti” concept fantascientifici dell’olandese, che ben si sarebbe prestata a una trasposizione cinematografica.

Siamo infatti al cospetto di una tragedia simil-shakesperiana dalle tinte horror/gotiche supportata da un fumetto e ambientata nel XIX secolo. Molto brevemente, i protagonisti sono due giovani innamorati, Daniel (l’ormai fedelissimo Tommy Karevik) ed Abby (l’incredibile Cammie Gilbert degli Oceans Of Slumber). Quando Abby viene accusata dell’omicidio di Daniel, questi si ritrova catapultato in una “terra di mezzo” - il “Transitus” del titolo dell’album - da cui cercherà di provare l’innocenza di Abby con l’aiuto dell’Angelo della Morte interpretato da Simone Simons degli Epica. E ovviamente non mancano tutta una serie di sottotrame a giustificare l’ennesima carrellata di ospiti eccellenti, da Dee Snider dei Twisted Sister (in veste del padre di Daniel e di Henry, il fratello che ha la voce Paul Manzi degli Arena) a Tom Baker, narratore e indimenticabile “Doctor Who” nella serie televisiva omonima.

Ma la musica? Se in “The Source” avevo contestato un sound troppo sbilanciato verso l’heavy metal (non a caso quell’album inizialmente avrebbe dovuto essere un nuovo capitolo della saga Star One), qui il tutto è sicuramente più equilibrato, anche se molto spesso roccioso e - questa è una novità - epico e sinistro grazie all’apporto del coro Hellscore, già al lavoro con Orphaned Land e Therion (“Fatum Horrificum” lo trovo un episodio davvero a sé stante nel catalogo di Lucassen). Parte del merito va, a mio parere, alla (sofferta) mancanza di Ed Warby, storico batterista del progetto Ayreon, qui sostituito dall’ottimo Juan Van Emmerloot, meno “fabbro” del suo comunque solidissimo predecessore e alle mie orecchie più dinamico.

Un altro aspetto che ho apprezzato è “l’essenzialità” dell’opera (che, a dirla tutta, forse avrebbe potuto essere un album singolo come spiegherò in seguito) con tanti brani brevi e pochi temi ricorrenti ben dosati per tutta la durata del full-length.

A scanso di equivoci, sappiate che “Transitus” suona Ayreon - o come qualcuno ha brillantemente scritto sul forum AyreOne - al 100%, con tanto di autocitazioni, anche se non so fino a che punto volute (la più evidente è il ritornello di “Talk To The Town”, davvero identico al refrain di “Digital Rain” da “Victims Of The Modern Age”, ma gli esempi potrebbero continuare). Ci sono l’amore per i Pink Floyd (“Two Worlds Now One”, “Abby In Transitus”), i momenti più disimpegnati (“Dumb Piece Of Rock”, cantata da Mike Mills), le canzoni strappalacrime (“Old Friend”, “Daniel’s Vision”) e le influenze dei musical più celebri e cari ad Arjen (“Condemned Without A Trial” profuma di Andrew Lloyd Webber, così come “Message From Beyond” sembra presa direttamente da “The War Of The Worlds”).

Solo due aspetti non mi hanno convinto del tutto di “Transitus”: la discutibile copertina, seconda solo a quella di “Actual Fantasy”, e il finale dell’opera (da “She Is Innocent” in poi è praticamente tutto già sentito, solo rielaborato e ricucito secondo le necessità narrative), aspetto sul quale posso però sorvolare perché ho sempre preferito il “poco ma buono” - così alla fine si ha ancora un po’ di appetito - al “tanto e buono”, che notoriamente sfocia nell’indigestione.

Ne sono certo, “Transitus” dividerà i fan tra chi lo amerà alla follia e chi lo odierà parimenti, e non credo che qualcuno rimarrà “semplicemente” indifferente. Ma per quanto mi riguarda è il miglior album a nome Ayreon che ci si potesse aspettare dopo 25 anni di onorata carriera.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 set 2020 alle 22:45

Gli ho mandato una mail e ha concordato anche lui stesso su questa grave mancanza e davvero non capisco, mi sembra uno piuttosto coinvolto nella scelta delle versioni dei suoi dischi. Una scrausa in CD in cartone sottile - il confronto con i digibook di The Source e The Theory Of Everything è impari - e decine in vinile in tutti i colori possibili. Comunque non è un caso isolato , le edizioni in CD digipack escono sempre più pessime (come Forever Black dei Cirith Ungol) per favorire quelle in vinile.

Inserito il 26 set 2020 alle 11:32

Non li ha messi, poi secondo me ha ricevuto molteplici minacce di morte (ahahah) e ha subito postato un link da dove scaricarli: https://mlg.wetransfer.com/downloads/63ee6bab910c430e3cf81894d87661fc20200922145206/958bc8?fbclid=IwAR0Kz7eHSHtds_AySDXKVPlqGYiYF-CCqU_gGsYCULVm1Ndwv-_ZKVrZMLU . Se per caso non riuscissi a cliccare, ti basta andare sulla pagina fb di Ayreon e scorrere due-tre post!

Inserito il 26 set 2020 alle 10:22

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