Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:45 min.

Tracklist

  1. MONTREAL SHUFFLE
  2. IGNORANCE
  3. DARKEST NIGHT OF THE SOUL
  4. CALL OF ERIS
  5. MATTER OF MIND
  6. V.I.T.R.I.O.L
  7. BURNOUT BLUES
  8. DAWG ATTACK
  9. JAM WITH THE SOUNDMAN
  10. COCAINE JAM

Line up

  • Mackenzie Drader: guitar, vocals
  • Paul Cormier: bass
  • Jp Langlois: drums

Voto medio utenti

Prendete il blues, quello più cupo, torbido e paludoso, caricatelo di distorsioni sature e suonatelo con attitudine jammistica immersi nei fumi della marijuana, ed otterrete esattamente quello che ci propongono i The Devil Legba di Montreal. La figura di Papa Legba è assai famosa nel voodoo haitiano, dove rappresenta uno spirito che opera come tramite tra il piano terreno ed il Dio supremo, in un sincretismo che coniuga la croce cristiana con la tradizione animista dell'isola caraibica. Ma l'aggiunta di un riferimento al diavolo, conferisce al moniker della band un connotato più sinistro ed oscuro. Infatti un'aura occulta, misteriosa e pagana sembra davvero emergere dal lavoro dei canadesi, immersi in una dimensione alternativa che coniuga tradizione musicale antica, atteggiamento stoner moderno e grande libertà nel lasciarsi andare trasportati in un trip elettrico allucinatorio.
In questo senso, spiccano due brani strumentali posti in chiusura del lavoro ("Jam with the soundman" e "Cocaine jam") che sono un inno al rock più "free spirit" e privo di confini delimitati come non si sentiva da qualche tempo. Hard rock e blues amalgamati in una visione psichedelica, come se il fluire della musica fosse qualcosa di trascendente, senza origine e senza termine. Trip-sound come piace al sottoscritto fin dagli anni 70. Se volete, potete cogliere tracce di Hendrix, dei Cream, dei Cactus, perfino degli Sleep (nel senso della dilatazione ipnagogica..), ma l'essenziale è lasciarsi trasportare dal flusso "feed your mind" che il trio americano riesce a generare con brillante efficacia.
Ma i TDL sono anche in grado di produrre canzoni più definite, sempre comunque torride e drogate. "Ignorance" è un heavy rock grezzo e slabbrato nella scia dei Gorilla, la band forse più accostabile al sound vischioso dei ragazzi del Quebec, così come la viscerale e sofferta "Call of Eris" che nel finale si scatena in un tiro fulminante e spezzacollo. Le ritmiche cadenzate ed i riff paludosi producono un'atmosfera che sembra costituita da sostanze collose e stupefacenti. "Montreal shuffle" è puro swamp-blues sporco e ruvido, una sorta di parabola che parte da Stevie Ray Vaughan ed arriva ai Wo Fat, così come la torrida ed Hendrix-iana "Dawg attack" che avvolge con spirali pitonesche.
Ma in effetti nell'album non ci sono cali di tensione, per chi apprezza tale tipo di contaminazione psycho-tossica di un sound ultraclassico. La voce effettata e sferzante di Mackenzie Drader risulta efficace nel contesto, alternandosi ai riff granulosi ed agli assoli debordanti della sua chitarra. La coppia ritmica Cormier / Langlois garantisce quel tocco di pesantezza magnetica e mesmerica che rende il lavoro assolutamente attuale, seppur ammantato di colorazioni vintage. Così anche un bluesaccio lento e trascinato come "V.i.t.r.i.o.l.", molto tradizionale, assume una estetica grezza e malata da stoner-band all'ultimo stadio di intossicazione.

Esordio brillante, niente da dire. Se il giovane terzetto canadese proseguirà su questa strada, potrà regalarci ottime soddisfazioni.

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