Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:42 min.
Etichetta:Breaking Record

Tracklist

  1. HEART OF LIES
  2. POSITION OF POWER
  3. HEAD FIRST
  4. ON THE RUN
  5. THE FRONT
  6. PLAY TO WIN
  7. STANDING ALONE
  8. SUMMONER
  9. HEAVY IS THE HEART
  10. HANDS OF TIME

Line up

  • Dan Cleary: lead vocals
  • Tim Brown: lead/rhythm guitar
  • Chris Segger: lead/rhythm guitar
  • Pete Klassen: bass

Voto medio utenti

Gli Striker tornano sotto le luci della ribalta grazie al fatto di aver vinto il premio "metal/hard music album of the year " al contest Juno Award 2020 col loro album "Play Toi Win" uscito nel 2018.

Giova ricordare che l'album è stato prodotto dalla stessa band e mixato e masterizzato da Hendrik Udd (Firewind, Powerwolf, Hammerfall, Delain )-
L'Award è stato meritato? Beh, forse non sarà stato l'album dell'anno, ma sicuramente questo "Play To Win" spacca alla grande in virtù di canzoni assolutamente efficaci sotto ogni punto di vista.
Partendo dal songwriting, una miscela di hard&heavy che può colpire duramente come in tracce quali "Heart Of Lies" che coniuga velocità e melodia, o come in "Position Of Power" un mid tempo roccioso e pulsante che si avvale di un gran chorus, o ancora nella cattiva "Summoner", mentre altrove le tracce marcano un songwriting più melodico ( ma sempre potente ) come in "Standing Alone" o in "Heavy Is The Heart".

Grandi punti di forza sono il cantato che ricorda il timbro di Joey Belladonna, così come l'esecuzione dei Nostri, tecnicamente ineccepibile e sorretta da una produzione coi fiocchi.
Gli Striker padroneggiano gli strumenti alla grande, sia in sede ritmica che solista e hanno la rara capacità di essere convincenti pur senza strafare, senza perdersi in inutili virtuosismi; qui abbiamo solo tanto sano e roccioso hard rock (" The Front", la titletrack ), "Head First" è una power-ballad alla Scorpions di "No One Like You" , " Hands Of Time" e' un gioiellino di AOR che molti più blasonati gruppi possono solo sognarsi, gli Striker hanno imparato la lezione dei padri putativi del genere ma riescono ad essere personali ed efficaci.
Difficile chiedere di più e a conti fatti ( ed ascolti ripetuti ) l'Award pare proprio meritato!
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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