Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:47 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE BLACK SEA
  2. DREAD IT
  3. DON'T GO ANY FURTHER
  4. AVALANCHE
  5. GLORIA
  6. AEROPHOBIC
  7. THE HOLE WE ARE IN
  8. SAVE THE PAST
  9. LAVA
  10. TOO MANY BROKEN CEASE FIRES
  11. UNTIEFEN

Line up

  • Vurtox (Andy Schmidt): vocals, guitars, bass, keyboards
  • Rajk Barthel: guitars
  • Jens Maluschka: drums

Voto medio utenti

Tremenda delusione! Molti certamente ricorderanno quel piccolo grande gioiello che risponde al nome di "Back to Times of Splendor", death-progressive articolato ed al contempo ricco di clamorosi momenti melodici. Ebbene, dimenticatelo!
I Disillusion hanno cambiato radicalmente percorso, scelta indubbiamente coraggiosa (e per questo certamente degna del massimo rispetto) ma, almeno ad avviso di chi scrive, assolutamente inopportuna e, mi preme sottolinearlo fin da subito, dall'esito fallimentare.
Chi sono, o meglio cosa suonano i Disillusion versione 2006?
La formula sonora adottata dal terzetto teutonico nel nuovo album "Gloria" è una sorta di avantgarde-gothic zeppo di inserti elettronici e vocals filtratissime. Non c'è più assolutamente traccia del trademark sonoro del passato, l'inversione di tendenza è netta, radicale. Un totale stravolgimento, dunque.
Ultimamente la rottura di schemi predefiniti, la sperimentazione, il voler andare comunque "oltre" vien visto con grande favore dalla cosiddetta critica "illuminata". Nulla di male nel voler esplorare diversi territori sonori, nel ricercare nuove, e talvolta ardite, soluzioni, il tutto però non deve distogliere l'ascoltatore dall'effettiva qualità del prodotto finito.
Purtroppo il tanto "fumo" promanante da un determinato lavoro risulta ingannevole, e ciò che ad un'analisi superficiale può apparire come "rivoluzionario" o anche soltanto "interessante", nella sostanza si rivela invece un'accozzaglia di idee messe insieme senza un vero e proprio filo conduttore, oppure, più semplicemente, un lavoro scadente.
E' il caso di "Gloria": 10 brani noiosi, colmi di loop elettronici privi di una coerenza di fondo, privi di un reale spunto "vincente". La voce di Vurtox (Andy Schmidt), Deus ex Machina dei Disillusion, appare come l'elemento più penalizzato in questo nuovo contesto, resa irriconoscibile dai filtri, monotona, assolutamente priva di quell'espressività che tanto aveva incantato sul precedente lavoro, ricordando, in peggio, la timbrica di vocalist quali, ad esempio, Jan Barkved degli Elusive e dei Morondoes.
Ovviamente, visto il tasso tecnico e la classe (comunque indiscussa) della band, non tutto è da buttare. Di tanto in tanto, come nell'opener "The Black Sea", spuntano ritornelli gradevoli e catchy, inoltre alcuni sprazzi delle antiche sonorità rivengono a galla ("The Hole We Are In", la strumentale "Lava", il bellissimo incipit di "Too Many Broken Cease Fires"), ma il tutto viene travolto e rovinato dalla nuova confusa miscela sonora che caratterizza e pervade quasi in toto l'album.
Poco, troppo poco. Vien da chiedersi: PERCHE'????
Recensione a cura di Michele 'Madball' Auriemma

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