Conclusa appena un anno fa la “trilogia dell’astronauta”,
John Mitchell non ha perso tempo e si è messo subito al lavoro su un nuovo album a nome
Lonely Robot. Questa volta non si tratta propriamente di un concept album, ma di un mix di canzoni indubbiamente coerenti e allo stesso tempo abbastanza prevedibili.
Emerge infatti la sensibilità pop di
Mitchell (
“Crystalline”, “Armour For My Heart”) che talvolta rievoca Peter Gabriel (
“The Silent Life”), unita al gusto prog a tratti vintage (
“Army Of One” profuma di
Marillion) e a tratti moderno (
“Into The Lo-Fi” non avrebbe sfigurato in un album dei
Porcupine Tree).
Non mancano episodi più spigolosi e granitici (penso a
“Spiders”, “Suburbia” o
“Army Of One”), all’occorrenza conditi di elettronica (
“Keeping People As Pets”) e in alcuni momenti legati a doppio filo alle sonorità 80s (
“Life Is A Sine Wave” è forse l’esempio più calzante, nonostante il solo dal gusto gilmouriano).
Le due bonus track non aggiungono nulla al valore intrinseco di
“Feelings Are Good”, lavoro discreto ma non imprescindibile.
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