Derek Sherinian è un artista che può piacere o non piacere, ma è sicuramente uno dei tastieristi più riconoscibili e difficili da imitare in circolazione.
L’ex-
Dream Theater pubblica un nuovo lavoro solista a 9 anni di distanza da
“Oceana” e fa una sorta di sintesi di tutte le sue esperienze musicali più recenti con il qui presente
“The Phoenix”. Ci sono infatti l’heavy/prog metal più ruvido che rimanda ai
Sons Of Apollo (penso alla coattissima titletrack, con
Sherinian che gioca a fare il chitarrista e il sempre fedele
Simon Phillips che picchia come un fabbro, o alla conclusiva
“Pesadelo”, con gli elementi flamenco tanto cari al tastierista), brani più vicini alle sonorità dei
Planet X (
“Empyrean Sky”, “Octopus Pedigree”) e l’amore per certo progressive d’autore (
“Clouds Of Ganymede” è un quasi-plagio degli UK mentre il pianismo spigoloso di
“Dragonfly” rievoca Keith Emerson).
Tralasciando la simpatica cover di Buddy Miles
“Them Changes” (con il compagno nei
Black Country Communion Joe Bonamassa) e la più sorprendente
“Temple Of Helios”, spacey alla maniera degli
Ayreon, quello che rimane è il “solito” disco strumentale di
Derek Sherinian, sempre sopra le righe ma non per questo necessariamente da sconsigliare.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?