In un momento critico per il metalcore, ecco spuntare l'ennesima band superflua. Momento critico in quanto, come ogni trend che si rispetti, anche il metalcore ha le ore contate, dato che si sta spegnendo lentamente su se stesso. Poche bands, le più valide, riusciranno a resistere a nuovi trend, probabilmente riciclandosi, un termine meno cool di quello solitamente utilizzato, ossia " evolversi ", ma questo è un altro discorso, eheheh...Gli americani A Love Ends Suicide hanno studiato per mesi con il materiale, validissimo, dei Bleeding Through. La differenza, macroscopica, è che la band di Orange County ha ampiamente espresso il suo valore, culminato con la pubblicazione del loro masterpiece, " The Truth ", uscito pochi mesi addietro. Questi A Love Ends Suicide saccheggiano a mani basse il songwriting di Schieppati e company, splafondando più volte nel plagio senza ritegno e senza aver un briciolo di talento proprio. Tralasciando la certosina cura degli arrangiamenti dei Bleeding Through, questo sfigatissimo quintetto macina riffoni death metal di chiaro stampo svedese, mesciandoli con veloci solos melodici, sporcando il tutto con uno screaming monocorde e palloso. I vari chorus, chiaramente in clean vocals, sembrano ciclostilati da altri dischi, non solo targati Bleeding Through...Il risultato finale è un lotto di canzoni anonime e l'unica consolazione è l'esigua durata del platter ( 39 minuti ), altrimenti i miei testicoli sarebbero collassati da tempo. Bocciati, senza pietà.
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