Del terzetto a nome
Nekus non sappiamo praticamente nulla, tranne che sono tedeschi e che pubblicano per
Blood Harvest il loro EP di debutto dal titolo
“Death Nova Upon the Barren Harvest”.Lasciamo quindi che sia la musica a parlare per loro. Come molti di voi ben sapranno, una delle correnti più in voga in ambito death metal è quella che vede la creazione di un cupissimo death/doom catacombale caratterizzato da una continua ripetizione, quasi ossessiva, di uno/due riff di base sui quali il singer si esibisce in un cantato molto basso quasi incomprensibile con tonalità straziato/cavernoso che non mirano tanto a “raccontare una storia” quanto ad accrescere nell’ascoltatore il senso di plumbea ossessione creato dagli altri strumenti. Ecco i
Nekus si inseriscono a tutti gli effetti in questa – perdonatemi il termine – “sottocategoria”.
Assimilabili per certi aspetti ai
Grave Miasma (che però hanno dalla loro spunti più personali) ai
Witchbones (che invece trasmettono un senso di apprensione superiore) e agli australiani
Grave Upheaval (questi totalmente folli nelle loro sperimentazioni) il terzetto teutonico alla fine riesce a portare a termine le propria missione.
I quattro pezzi finiti in
“Death Nova Upon the Barren Harvest” sono cupi e oppressivi e, volendo, si possono anche vedere come i quattro movimenti di una unica traccia della durata di quasi trenta minuti e non solo come singole entità dai lamenti saturi e disperati.
Se preso nella sua interezza, il risultato non è male – specie nelle parti più rallentate – ma, anche dopo diversi ascolti, penso che a “
Death Nova Upon the Barren Harvest” manchi quel guizzo geniale da renderlo intrigante a chi avvezzo a queste sonorità ricercate.
Per i
Nekus non una bocciatura, ma un arrivederci alla prossima uscita.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?