Forti della presenza di due membri dei grandi Sørgelig, i greci
Isolert giungono alla realizzazione del loro secondo album di lunga durata, rilasciando
"World in Ruins" per un'etichetta di culto come la
Nihilistische KlangKunst.
La provenienza dei Nostri non vi inganni: gli
Isolert con il classico greek black metal non centrano niente dal momento che il loro sguardo è diretto verso Nord e il loro suono una sorta di crocevia tra i primi, splendidi, Gorgoroth e gli indimenticati Dissection.
Tutto questo non è, certo, un male.
Gelidi, feroci, epici e battaglieri, gli
Isolert realizzano un album terremotante che non lascia un attimo di respiro e si destreggia perfettamente tra bellissime aperture melodiche, e violenza urticante, in un connubio sorretto da una produzione magistrale e da una interpretazione che non ha bisogno di analisi approfondite per coglierne la passione da cui è animata.
I sette brani dell'album si fregiano, tutti, di riffing gonfio di odio e delizioso sottofondo melodico, mentre le urla di Nick S fendono l'aria come il vento sottolineando la belligeranza di un lavoro "senza tempo" incapace di scendere a compromessi anche quando gli
Isolert rallentano le velocità dando prova di un gusto armonico tutt'altro che scontato che si sublima nella magnifica
"Light...Has Abandoned Us", pezzo di chiusura e vero climax emozionale di tutto
"World in Ruins".
Per il resto, qui dentro c'è neve, c'è ghiaccio eterno, c'è elitarismo e, lasciatemelo scrivere, grande musica gentilmente regalataci da grandi musicisti che conoscono il passato del black metal e lo sanno interpretare in una chiave "moderna" che ci riconcilia con il vero senso di questo genere: un senso che dovrebbe sempre trovarsi solo e soltanto dentro il cuore nero di chi lo suona e lo vive.
Come nel caso degli
Isolert.
Io applaudo. Spero lo facciate anche voi.
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