Secondo album per i sempre più concreti e tenaci
Raising Fear, che con "Avalon" bissano (anche per solidità e qualità) l'esordio "Mythos", nuovamente sotto le ali della Dragonheart Records.
Se nel loro primo lavoro, per l’aspetto lirico, affrontavano diversi episodi, comunque tutti associati a temi mitologici, ora con il nuovo lavoro, i Raising Fear affrontano un unico concept incentrato sulla figura di Wolfram, il viaggiatore del tempo già presente su "Mythos ed ora giunto all'isola di Avalon. E’ in ogni caso da segnalare come in realtà si tratti di più che di una semplice storia di Fantasy e Sword & Sorcery, ma di un concept ben più complesso, dagli spunti fantascientifici ed "orwelliani".
Musicalmente i Raising Fear si riconfermano una formazione in grado di esprimere un heavy metal quadrato ed imponente, che tanto deve al Power Metal statunitense quanto a quello teutonico, in un ipotetico incrocio tra gli Armored Saint ed i Grave Digger, con in più una spruzzata di speed/thrash. Da parte sua Rob Della Frera continua a mantenere quelle tonalità aggressive e l'approccio grezzo che caratterizzano "Mythos" (e che, in effetti, rendono facile accostarlo a Chris Boltendalh), così come si adoperano le due chitarre, quelle di Yorick e Alberto Toniolo (il primo anche negli Helreid ed il secondo dei War Trains), tra l'altro autori di ottimi assoli.
Eppure oltre a pestare, e dimostrano di saperlo fare benissimo su "At the Gates of Avalon" o "Where Past and Future Unite", i Rising Fear sono in grado di stupire con l'articolata, ma solida, suite (quasi 14 minuti) "Avalon" e con la cangiante "Once And Future King" (bello l'inizio con una chitarra alla Alex Skolnick, anche se, in effetti, il meglio lo piazzano poi con la potente ed anthemica "Beyond Life", ultima canzone presente nella tracklist, anche se in realtà precede una hidden track, un breve pezzo strumentale posto a sorpresa in chiusura del disco.
Prima di concludere ancora un paio di note biografiche, visto che su "Avalon" ad "aiutare" i Raising Fear troviamo Chris Broderick (chitarrista dei Jag Panzer), Terence Holler (cantante degli Heldrich), Valentina Buroni (vocalist degli Iridio ed ex Beholder, che qui interpreta il ruolo di Morgana) e Nick Savio (ex White Skull ed ora chitarrista negli Hollow Haze).
Da registrare purtroppo anche l'uscita dal gruppo del bassista Frana, appena sostituito da Pietro Balello. Ma non sarà certo questo a fermare i Raising Fear.
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