Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:38 min.
Etichetta:Punishment 18

Tracklist

  1. INTRO
  2. DAYS OF JUSTICE
  3. INSANITY (IN MY MIND)
  4. ALONE
  5. VORTEX OF VIOLENCE
  6. TRUTH
  7. ORIENTAL SORROW
  8. FACE THIS NIGHT
  9. FREE YOUR SOUL
  10. METAL THRASHING MAD

Line up

  • Alessio Garavello: vocals, guitars
  • Fabio Cavallaro: guitars
  • Giovanni Raddi: bass
  • Fabio Perini: drums

Voto medio utenti

Doppio esordio "Made in Italy", con i Ground Control che pubblicano il loro primo lavoro per la neonata Punishment 18 Records. E la combinazione funziona.
"Insanity" è un ottimo disco di Thrash Metal Old School in grado di unire il songwriting articolato e contorto dei Megadeth o dei Flotsam & Jetsam, quello più aggressivo degli Exodus o Evil Dead (vedi "Insanity (In My Mind)"), la schizofrenia degli Anthrax (peraltro qui omaggiati dalla cover di "Metal Thrashing Mad") ed il tocco melodico dei Testament ("Alone").
Dopo un'introduzione strumentale, spetta a "Days of Justice" aprire il disco su sonorità sì decise, ma piuttosto orientate all’Heavy Metal. E' invece la successiva "Insanity (In My Mind)" a sbatterti in faccia del puro Thrash D.O.C., con riffs secchi, stop'n'go ed un chorus davvero all'altezza. Un tocco di melodia e pathos grazie ad "Alone" e poi di nuovo a spingere con l'anthraxiana "Vortex of Violence", con la feroce "Truth" e la più ricercata (ed ottimamente puntellata delle chitarre) "Oriental Sorrow". Ancora un paio di brani, la veloce e rockeggiante "Face This Night" e "Free Your Soul", che palesa qualche influenza Power/Speed made in USA, e si arriva alla conclusione, affidata ad una cover della storica "Metal Thrashing Mad" (ovviamente dall'album d'esordio degli Anthrax "Fistful of Metal"), non solo resa alla grande dai Ground Control ma che si incastra alla perfezione con il repertorio del gruppo veneto.
Azzeccate anche la produzione (l'album è stato registrato ai Remaster Studios assieme al duo Nick Savio/Tony Fontò) e la masterizzazione (curata da Karl Groom, chitarrista dei Threshold), ed a proposito chissà se il nome del gruppo è proprio un omaggio ai Threshold, dato che agli inizi (e parliamo del lontano 1996) si chiamavano Deluge.
Inoltre è un vero piacere ritrovare dietro al microfono dei Ground Control il cantante Alessio Garavello, già visto all'opera con gli Arthemis ed i Power Quest, e non solo nel vederlo a suo agio su sonorità così diverse da quelle dei due gruppi appena citati, ma sopratutto scoprirlo anche chitarrista.
Già, il metal ha tante facce, certo è che bisogna suonarlo bene. Ed i Ground Control lo fanno!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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