Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:44 min.
Etichetta:Xtreem Music

Tracklist

  1. TETRAKTYS
  2. NIGHT
  3. THE PRINCIPLES OF TRUTH
  4. ETERNAL
  5. REGENERATION OF THE SOUL
  6. PRIMITIVE LIGHT
  7. SEVEN BOWLS OF WRATH
  8. ANGEL OF DARKNESS
  9. THE DESTROYER OF WORLDS
  10. THE DEATH SEAL

Line up

  • Bill Zobolas: bass, guitars
  • Spyros Triantafyllou: guitars
  • Kostas Analytis: bass
  • Marios Lampouridis: vocals
  • George Canavaris: drums

Voto medio utenti

Io non finirò mai di ripeterlo quest’anno… la Xtreeme music sta arruolando nel suo roster la creme della creme del Death Metal giovane ma old skull, e con i greci Soulskinner non fa eccezione.
La pausa di 7 anni dopo “Non stop Killing” e il successivo cambio di lineup, hanno senza dubbio fatto bene alla salute della band. Infatti nel 2014 hanno firmato per Xtreeme e, sicuro come la morte, ogni 3 anni ci propongono del nuovo death metal di stampo estremamente europeo e old school come piace a noi deathster pelosi e puzzolenti.
Dal precedente “Descent To Abbadon” son cambiate un po’ di cose, il cantante originale John Hiotellis, presente nella band sin dalla fondazione, ha abbandonato la nave, lasciando il posto a Marios Lampouridis, già cantante di Necrogasm e Gravebane. Invece dietro i tamburi è arrivato George Canavaris.
La sinistra e malinconica intro che è "Tetraktys" ci dà il benvenuto in un album oscuro, pesante ma anche melodico. Sin da “Night” è molto semplice individuare quali saranno le coordinate dell’intero album: un death metal molto classico, con qualche richiamo al black e al doom, sia nella struttura dei brani, sia proprio nei riff e nelle melodie, ma comunque molto vario e ben fatto. “The Principle of Truth” può essere benissimo presa come esempio della maestria dei Soulskinner nel mescolare le diverse influenze a cui ho accennato due righe fa. Parte lenta, solenne e maestosa, si evolve in un mid tempo quasi allegro, continua con una sfuriata alla Morbid Angel, torna maestosa, quasi tribale, poi va su territori che riescono a mischiare Behemoth e Rotting Christ, torna nuovamente sul mid tempo di prima e si conclude con una melodia armonizzata proveniente dall’abisso più oscuro. La successiva “Eternal” esplora territori più ‘thrashy’, mentre “Regeneration of the Soul” torna su territori più squisitamente death. Lampouridis alterna molto saggiamente un growl bello profondo a-là Glen Benton e uno scream un po’ anonimo ma decisamente efficace. La coppia di asce esegue un lavoro maniacale e allo stesso tempo molto intricato e raffinato, veramente lodevole. Il batterismo di Canavaris è anch’esso sempre incalzante e oculato per il brano. C’è qualche brano un po’ sotto tono come “Angel Of Darkness” o “Primitive Light”, ma non sono orrende, anzi, ma sono quel tipo di canzone che non lascia il segno, che non ti fa dire “che pezzo memorabile!”.

I Soulskinner nel 2020 si presentano con un disco molto ben fatto, non perfetto, ma degno di nota e qualche ascolto.

Recensione a cura di Carlo Masoni

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