Io non finirò mai di ripeterlo quest’anno… la
Xtreeme music sta arruolando nel suo roster la creme della creme del Death Metal giovane ma old skull, e con i greci Soulskinner non fa eccezione.
La pausa di 7 anni dopo “
Non stop Killing” e il successivo cambio di lineup, hanno senza dubbio fatto bene alla salute della band. Infatti nel 2014 hanno firmato per
Xtreeme e, sicuro come la morte, ogni 3 anni ci propongono del nuovo death metal di stampo estremamente europeo e old school come piace a noi deathster pelosi e puzzolenti.
Dal precedente “
Descent To Abbadon” son cambiate un po’ di cose, il cantante originale
John Hiotellis, presente nella band sin dalla fondazione, ha abbandonato la nave, lasciando il posto a
Marios Lampouridis, già cantante di
Necrogasm e
Gravebane. Invece dietro i tamburi è arrivato
George Canavaris.
La sinistra e malinconica intro che è "
Tetraktys" ci dà il benvenuto in un album oscuro, pesante ma anche melodico. Sin da “
Night” è molto semplice individuare quali saranno le coordinate dell’intero album: un death metal molto classico, con qualche richiamo al black e al doom, sia nella struttura dei brani, sia proprio nei riff e nelle melodie, ma comunque molto vario e ben fatto. “
The Principle of Truth” può essere benissimo presa come esempio della maestria dei
Soulskinner nel mescolare le diverse influenze a cui ho accennato due righe fa. Parte lenta, solenne e maestosa, si evolve in un mid tempo quasi allegro, continua con una sfuriata alla Morbid Angel, torna maestosa, quasi tribale, poi va su territori che riescono a mischiare Behemoth e Rotting Christ, torna nuovamente sul mid tempo di prima e si conclude con una melodia armonizzata proveniente dall’abisso più oscuro. La successiva “
Eternal” esplora territori più ‘thrashy’, mentre “
Regeneration of the Soul” torna su territori più squisitamente death. Lampouridis alterna molto saggiamente un growl bello profondo a-là Glen Benton e uno scream un po’ anonimo ma decisamente efficace. La coppia di asce esegue un lavoro maniacale e allo stesso tempo molto intricato e raffinato, veramente lodevole. Il batterismo di Canavaris è anch’esso sempre incalzante e oculato per il brano. C’è qualche brano un po’ sotto tono come “
Angel Of Darkness” o “
Primitive Light”, ma non sono orrende, anzi, ma sono quel tipo di canzone che non lascia il segno, che non ti fa dire “che pezzo memorabile!”.
I
Soulskinner nel 2020 si presentano con un disco molto ben fatto, non perfetto, ma degno di nota e qualche ascolto.
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