A onor del vero, le doti strumentali dei musicisti messi insieme negli anni da
Mark Boals sono inversamente proporzionali al suo talento compositivo, e si potrebbe grosso modo riassumere così la carriera del cantante americano “scoperto” da Yngwie J. Malmsteen nell’ormai lontano 1986.
Ma da allora di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia, dalle collaborazioni “one-shot” (penso a Erik Norlander, ai Royal Hunt o alla mai abbastanza valorizzata rock opera
“Genius” di Daniele Liverani) a progetti di più ampio respiro quali, appunto, gli album solisti o i
Ring Of Fire.
Ci sta tutta, quindi, un’operazione come
“All The Best!”, che davvero mette insieme quanto di meglio fatto da
Mark Boals e dal suo ensemble più longevo, con un occhio di riguardo per i brani vocalmente più “spettacolari” (penso a
“Keeper Of The Flame” o a
“Battle Of The Titans”) che devono molto al sopraccitato chitarrista svedese, piuttosto che per le canzoni meno lineari e più progressive - per quel che vale il termine - come
“The Oracle” o
“Mother Russia”, che dopo anni suonano ancora troppo ambiziose e non del tutto riuscite.
Le tante ballad mettono forse in secondo piano i tanti ottimi musicisti coinvolti - dai fidi
Vitalij Kuprij e
Tony MacAlpine agli iconici
Doug Aldrich o
Vinny Appice - ma va bene così, dato che la persona da celebrare con questa compilation è un’altra.
Grazie comunque a
Frontiers per il pensiero.
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