Comincia col piede giusto Markus Sigfridsson, già chitarrista di Harmony e Darkwater, che un bel giorno decide che non gli basta e, circondatosi di musicisti fidati (Mind’s Eye, Stormwind, Harmony, per citare le bands di provenienza), si lancia in questo nuovo progetto, targato 7 Days. La proposta è accattivante, e prevede un superbo e cesellato metal prog, facilmente (troppo?) accostabile ai Symphony X nelle sue parti più veloci, vedi la bella opener “Redeemer”, e variegato ai Kamelot, Mind’s Eye, Enchant e soci. Songs importanti, impegnative, come “Fall Again”, con la bella voce di Caroline Sigfridsson (parente??) ad ornare un bel lavoro compositivo, e con la chitarra del prode Markus a governare questo piccolo regno sonoro. Un regno sonoro dove i riffs della sei corde reggono un’impalcatura musicale ben riempita da musicisti capaci, ma dove, a mio modestissimo avviso, la scintilla della freschezza e dell’originalità risulta un pelo offuscata da cliché di genere, peraltro tutti ben rappresentati. Non stiamo di certo parlando di una proposta scialba, tutt’altro; “The Weight of the world” si lascia mangiare con gusto ed assaporare nelle sue sfumature; ma un buon piatto di tortellini, per quanto sopraffino, è sempre un piatto di tortellini, sai già quel che stai per mangiare. Consigliato a tutti gli estimatori del genere, sconsigliato a chi si aspetta di sobbalzare sulla sedia urlando “Cacchio, che figata!” (espressione da cui mi dissocio completamente).
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