Dopo la reunion del 2000 che li portò a rilasciare, 4 anni dopo, il discreto "Planet Pandemonium", gli storici deathster
Loudblast sorpresero il mondo dell'estremo, me compreso, nel 2011 con lo splendido
"Frozen Moments Between Life and Death", un album, che ancora oggi, considero un capolavoro, capace, tra le altre cose, di rimettere i francesi sul trono del death metal europeo, posizione che i Nostri, con la "prima" parte della loro carriera, si erano ampiamente meritati.
Da li in poi, però, qualcosa si è rotto nella macchina
Loudblast.
Il successivo
"Burial Ground", infatti, era si un buon album, ma molto distante dal disco precedente, così come il nuovissimo
"Manifesto" è un lavoro discreto, ma inferiore al precedente.
Insomma, per farla breve, i francesi stanno calando piano piano e, con molta probabilità, hanno esaurito le idee vincenti, cosa, questa, anche "naturale" se pensiamo che il gruppo è in giro dagli anni '80.
Che altro dirvi?
"Manifesto" è un album di death metal prodotto e suonato benissimo che preferisce tempi medi alle classiche sfuriate del gruppo, ricco di groove, tendente, a mio avviso, verso la scuola polacca, con alcuni buoni spunti, soprattutto quando i
Loudblast "giocano" con le atmosfere sulfuree (
"Invoking To Justify"), ma privo di quel "qualcosa" che possa ergerlo al di sopra della miriade delle uscite simili e, cosa peggiore, troppo monolitico nel songwriting per poter evitare quella sensazione di noia che, troppo spesso, emerge durante l'ascolto.
Sinceramente mi dispiace non poter usare parole diverse per descrivere il disco, ma la verità, sad but true, è questa e noi non possiamo che prenderne atto.
Se qualcuno di voi non conoscesse questa grandissima band, il mio consiglio è quello di riscoprire i loro vecchi album e di fermarsi al già citato "Frozen Moments Between Life and Death"... il resto lasciamolo li dov'è invece.
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