Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Vrec Music Label
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PATH OF THE SINNER
  2. SECOND ONE
  3. FEED ME
  4. WANT
  5. ACEDIA
  6. DEEP FEELING
  7. THE CONTRACT
  8. PRIDE
  9. SUMMIT
  10. ROOTS

Line up

  • Davide Brezzo: guitar, vocals
  • Danilo Bergamo: guitar, vocals
  • Marco Oreggia: bass, vocals
  • Alessio Spallarossa: drums

Voto medio utenti

Il secondo lavoro dei liguri Roommates offre dieci canzoni le quali, nelle loro sfumature espressive, garantiscono un impatto emotivo piuttosto spiccato.
Si potrebbe parlare essenzialmente di un disco di hard-rock, ispirato ai “classici”, ma anche ricco di molteplici sfaccettature, tra suggestioni metal e alternative, tali da lasciar intendere un approccio alla materia creativo e sagace, sobillato tanto dall’istinto quanto da una cultura musicale ampia e variegata.
Ne scaturisce una sorta di mescolanza tra Metallica (quelli più rock), Shinedown, Black Stone Cherry, Drivin’ n’ Cryin’ e Blackberry Smoke, e anche se forse qualcosa di più si poteva fare in fatto di compattezza artistica, “Roots” piace anche proprio per la varietà e la capacità di spaziare senza fossilizzarsi in un’unica formula espositiva.
Del resto, la sua natura di concept album ispirato ai sette vizi capitali (laddove il titolo ha come riferimento la Divina Commedia, […] dopo questo cammino ci restano solo forti Radici […]) contribuisce agli intriganti cambi d’umore, capaci di passare dalle inquietudini di “Path of the sinner” alla spensierata disinvoltura di “Pride”, senza trascurare, con “Second one” e "Deep feeling”, di puntare sul groove e sul pulsante contagio melodico.
E non è finita … “Feed me” e “The contract” conquistano con la loro ammaliante irrequietezza mentre “Want”, “Acedia” e l’adescante “Summit”, soverchiando l’apparente contrasto, si affidano alla fiera tradizione hard-southern con la giusta dose di vitalità.
All’appello manca ancora la title-track dell’opera, una ballad gradevole sebbene non particolarmente caratterizzata, che chiude il programma di un disco godibile e sfizioso, in grado di collocare i Roommates nella categoria degli “emergenti” che meritano notevole considerazione e che sarebbe veramente un peccato se passassero inosservati nel bailamme contemporaneo.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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