Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:33 min.
Etichetta:Heavy Psych Sounds

Tracklist

  1. PSYCHOSIS RITUAL
  2. WARLOCK
  3. TUROC MAXIMUS ANTONIS
  4. SCORTCHED EARTH
  5. DEATH IN THE WOODS
  6. CHAINED
  7. BLACK NOISE

Line up

  • Andru Hall: guitar, vocals
  • David Teget: bass
  • Casey Garcia: drums

Voto medio utenti

Emersi a San Francisco intorno al 2011, gli psycho-monsters Mountain Tamer hanno poi spostato la loro base a Los Angeles, pubblicando nel frattempo due album: l'esordio omonimo per Argonauta (2016) ed il successivo "Godfortune/Dark matters" per Nasoni Records (2018). Per il terzo full-length , il presente "Psychosis ritual" hanno nuovamente cambiato etichetta, visto che esce per Heavy Psych Sounds.
Fautori di una neo-psichedelia "dura" molto debitrice a nomi storici come Hawkwind e Blue Cheer, in questo album macinano in maniera cattiva ed aggressiva riff distorti, ritmiche pesanti, acidità oscura, vaghe vibrazioni orientali e tossicità prettamente californiana. In sostanza, tre surfers sballati da un trip salito male. Immaginatevi i Fu Manchu che coverizzano, strafatti, dischi come "Vincebus eruptum" o "In search of space" e vi avvicinerete molto al sound di questo trio.
Brani ipnotici, rugginosi, stordenti, gravidi di una heavy-psichedelia che profuma di antico, come la title-track o "Chained", ma anche di nuova generazione psych vedi Datura4, Turtle Skull, Kal-El, Ecstatic Vision. Quando pigiano sul pedale della potenza ("Warlock") sembrano quasi una band sludge-doom/post-metal alla Sons of Otis per quelle vocals oscure ed effettate che aumentano il senso di oppressione e soffocamento. Cazzimma da headbanging.
In altri momenti puntano maggiormente sugli elementi lisergici e tossici ("Turoc maximus Antonis", "Scorched earth") con risultati non meno devastanti. Punte di pesantezza heavy-doom/noise al vetriolo, ma anche strutture strumentali che ricordano lo stoner. Mortiferi, paludosi e drogati. Nessun compromesso, heavy-music per cuori forti e palati avvezzi alla materia. C'è qualcosa di punkeggiante, tagliente, sferzante in sottofondo, che rende questi brani più monolitici e rovinosi di quello che ci si potrebbe attendere. Band che suona massiccia ed incazzata, come dovrebbe essere sempre in questo ambito musicale.
Non nego che queste canzoni dilatate e tendenzialmente "free-form" alla lunga possano apparire un pò ripetitive, nel loro incedere torbido e spiraleggiante. Ma la band statunitense la sfanga comunque bene, perchè mischia con criterio la pesantezza con l'attitudine tossica, la rabbia con lo stordimento, gli echi settantiani con la compulsività contemporanea e nell'ambito neo-psych questo è quanto viene richiesto ad una formazione che vuole emergere dalla media.
In ogni caso, un lodevole gorgo ipnotico e sfibrante come la conclusiva "Black noise" è sufficiente per concludere che i Mountain Tamer hanno già raggiunto un ottimo livello di compattezza e consapevolezza dei propri notevoli mezzi.
Disco consigliato agli amanti del settore.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.