Una volta c'erano i Misteltein, ora ci sono solo i Fall Ov Serafim. Non conoscendo i fasti di un tempo, posso solo concentrarmi sull'ascolto di questo " Nex Lehovae ", corposo affresco di symphonic black metal, e non solo. Infatti, la band guidata dal vocalist Skorrgh, autore di una buonissima prova grazie ad uno screaming incisivo e graffiante, si dimostra abile nell'inserire svariati elementi stilistici, presi dal thrash metal o dal progressive rock, che conferiscono al platter la giusta dose di varietà. Ad un'ossatura mai troppo votata alla violenza pura e cruda, condita com'è da imponenti inserti tastieristici, troviamo un fitto guitar working di chiaro stampo thrash, di quello made in Germany tanto per capirci, soprattutto nei frequenti momenti di calma, che culminano con rocciosi break strumentali, salvo poi riparte a testa bassa, avvicinandosi moltissimo all'urgenza del norse black metal. Inoltre c'è da rimarcare la grande fantasia di Farnargh, tastierista che sovente si diverte ad inserire in un contesto selvaggio e ferale, spaccati melodici degni della miglior tradizione progressive anni '70, coadiuvato in questo dal lavoro in fase di arrangiamento delle due chitarre, ad opera di Aldrathan e k., i quali sciorinano tutta la loro bravura, non solo triturando il triturabile ( ahahahah... ) con il classico " zanzarina sound ". Le canzoni migliori del disco? Beh, in primis l'immensa opener, " Towards The Throne Of Tragedy ", dal tiro assassino, con un'alternanza continua tra parti tiratissime e break atmosferici gelidi e mortiferi. " The Coming Conflict " è più quadrata, piegata com'è sui classici dettami del genere, anche se è notevolmente impreziosita dalle splendide linee vocali di Skorrgh, nonché dal certosino lavoro di Farnargh e dai mordi e fuggi delle due chitarre. Segnalo infine la maestosità di " Purification ", probabilmente il pezzo migliore del disco, dotata di uno spessore cinematografico incredibile, se mi passate il termine; tastiere atmosferiche, vocals abrasive e sanguinolente, chitarre dispettose ed indemoniate ed un drumming, per mano di Nirag, che raggiunge vette altissime, sia a livello tecnico che a livello di fantasia. In definitiva ci troviamo al cospetto di un ottimo dischetto di symphonic black metal ( e non solo, mi preme ricordarlo.. ), che potrebbe piacere anche a chi non mastica solitamente il lato più gelido dell'extreme metal. Se volete raggelarvi il sangue questo inverno, accomodatevi.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?