A distanza di quarantasette anni torniamo ad occuparci del caso “Contaminazione” … parafrasiamo la didascalia presente sulla
cover di questo capolavoro del
prog-rock internazionale (attenzione, … non italiano …) per introdurre la disamina di un
album favoloso, che oggi torna a far parlare sonoramente di sé per merito dell’encomiabile operazione di valorizzazione artistica perpetrata dalla
Jolly Roger Records.
Il Rovescio della Medaglia lo pubblicò originariamente nel 1973 (dopo due straordinarie incisioni … “
La bibbia”, probabilmente il primo disco tricolore di
hard-rock, e “
Io come io”), lavorando con
Luis Enriquez Bacalov (famoso direttore d'orchestra e compositore, che arrivava a questa collaborazione forte dei successi con New Trolls e Osanna) e prendendo spunto da preludi e fughe di
J.S. Bach (titolo completo “
Contaminazione di alcune idee di certi preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di J.S. Bach”).
Alimentata da un bizzarro
concept sulla presunta storia di un figlio scozzese non riconosciuto dal grande compositore austriaco, possiamo tranquillamente considerare l’opera uno degli esempi più riusciti di commistione tra
rock e musica classica, un connubio assai difficile da realizzare, che rischia di snaturare e depauperare entrambi i generi.
Il gruppo romano e l’arrangiatore argentino riuscirono a compiere il “miracolo”, mettendo in pratica un favoloso processo di sintesi, possibile solo grazie ad una grande cultura e sensibilità, in grado di combinare ad arte (mai termine fu più opportuno ….) variegate suggestioni, in continuo mutamento eppure incredibilmente “centrate” e amalgamate, all’interno d’intrecci armonici sorprendenti e coerenti.
“
Contaminazione 2.0”, celebrazione
live di tale magnificenza, registrata a San Galgano nel settembre del 2018, ci riconsegna intatta la forza espressiva di una felicissima forma d’ibridazione, in cui molti sono miseramente “inciampati” nel corso della loro carriera, e che invece nelle sapienti mani dei nostri profonde intensissime emozioni di appagamento e, perché no, di autentico stupore.
Poco importa che l’unico legame tra
Il Rovescio della Medaglia primigenio e quello attuale sia la palpitante chitarra di
Enzo Vita … gli altri musicisti (tra cui segnalo con piacere
Andrea Castelli, di fama Airspeed, Shabby Trick, Cappanera, Mantra, ...), compreso il quartetto d'archi, sono stati capaci di entrare pienamente nel
mood di un autentico “classico”, trasportato ai giorni nostri esaltandone con innata attitudine e vitalità le immarcescibili qualità.
Il resto lo fa una resa sonora molto suggestiva, naturalmente “magica” (il concerto si è tenuto in un'antica abbazia del 1200) e la presenza di un ospite d’eccezione del calibro di
Vittorio De Scalzi (New Trolls) che con il suo flauto impreziosisce ulteriormente le vibranti e policrome tessiture sonore di “
Alzo un muro elettrico”.
A completare, infine, l’immagine nitida di un gruppo che sapeva e sa anche esprimersi in maniera più diretta e oscura, ad arricchire la versione in
Cd dell’albo arrivano tre tracce
bonus tratte da “
La bibbia”, in cui emerge la grande tempra innovativa e la schiettezza (anche nei testi “
Non ti accorgi che qualcosa c’è che ti opprime, è il mio piede che ti sta schiacciando piano piano […]” da “
L’ammonimento”) di una
band carismatica, che non si accontentava di seguire la “corrente”.
“
E’ dovere del critico indagare per informare. Il terreno è pieno di minacce, di insidie nascoste” … concludiamo la recensione in maniera analoga a com'è stata introdotta, sottolineando quanto “
Contaminazione 2.0” meriti una pronta acquisizione da parte di neofiti ed esperti del settore, per una volta assolutamente al riparo dai “trabocchetti”, spesso ingannevoli e subdoli, offerti dagli spasmi e dai diffusi riciclaggi della debordante scena contemporanea.