Gli Stolen Mirror sono una band torinese al debutto, la quale ha deciso di autoprodursi per evitare pressioni di sorta sul proprio lavoro, ha quindi concluso un contratto di booking con la Alkemist Fanatix, attraverso la quale il promo è giunto fino a noi.
Il sound proposto dalla band è un rock che si divide tra pezzi più ruvidi e veloci come “Underneath” o “Feels”, e pezzi più lenti e melodici come le due “Not A Perfect Dream”.
Il disco si fregia di una buona produzione, dove ben in evidenza è messa la voce del singer Andrea Tomasi, debitrice di certe ugole d’oro del class rock americano.
Altri pezzi si trovano giusto a metà, come ad esempio “Last Time” e “In The Night”, la quale gioca con arpeggi che ricordano molto il rock americano degli anni ’80, il quale trova la sua dimensione più consona in “Essence”, pezzo veramente coinvolgente.
Tuttavia forse la canzone simbolo degli Stolen Mirror è la conclusiva “Way Of Life”, una canzone dal vago mood malinconico, che tuttavia ha dei sussulti che la scuotono, i quali talvolta riescono a mettere i brividi, anche grazie alla ottima interpretazione di Andrea.
In definitiva un buon disco rock, di una band che può avere ancora molti margini di miglioramento, soprattutto se deciderà di esplorare di più le radici italiche, in questo disco sacrificate alle influenze americane.
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