Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:34 min.
Etichetta:Indipendente

Tracklist

  1. INTRO
  2. THE RIVER
  3. COLOSSAL COLLAPSE
  4. VERMOCRACY
  5. FATAL EXCEEDANCE
  6. I’M NOT YOUR MESSIAH
  7. ON TOXIC WINGS
  8. THE TUMOR AND THE FLAWLESS SKIN
  9. PARADISE DYSTOPIA

Line up

  • Michael Frick: vocals
  • Andreas Huber: guitars
  • Morgane Rake: guitars
  • Hannes Sandrini: bass
  • Roman Kolesnik: drums

Voto medio utenti

Avete voglia - alle soglie del 2021- di fare un balzo temporale in grado di riportarvi musicalmente indietro di...facciamo 1/4 di secolo nell'epoca d'oro di band quali In Flames, At The Gates e Dark Tranquillity?
Se la risposta è affermativa mettete nel vostro lettore di dischi il debut omonimo del quintetto austriaco Vermocracy e premete "play" senza indugiare.
I nostri nascono solo per l'anagrafe nel 2017 ma ancorano saldamente il loro suono a quello che ha reso caratteristico il death melodico nordeuropeo.

"Vermocracy" dipinge un futuro distopico (ma neanche tanto, a bene guardare) in cui la moderna società si avvia verso il declino e l'inevitabile crollo, attraverso 9 tracce dall'impatto diretto, immediato e privo di qualsiasi modernismo. Il disco ha in sè il fascino del tempo andato, presenta le imperfezioni di un lavoro autoprodotto e proprio per questo offre un suono grezzo e meravigliosamente autentico e senza sovraproduzioni.
Le linee di chitarra sono affilate e cariche di violenza e -sorrette da una sezione ritmica quadrata e precisa- offrono il giusto terreno su cui l'ugola ringhiante e cattiva di Michael Frick può fare a pezzi l'ascoltatore.
La titletrack e l'incalzante "On Toxic Wings" sono certamente i punti forti dell'album grazie a ritmi trascinanti, riffing serrato e quel tocco di melodia nera che non deve mai mancare, così come da segnalare è la chiusura affidata ai ritmi più tranquilli ma quasi epici di "Paradise Dystopia" che regala una carezza nostalgica a "Moonshield".

In conclusione "Vermocracy" ci offre la possibilità di un tuffo nell'epoca d'oro del melodeath senza la pretesa di stravolgerne nessun aspetto, ma con tante soluzioni personali che ne rendono l'ascolto fresco e piacevole.
"I vecchi tempi sono i bei tempi" d'altronde.....

Vermocracy
- "Vermocracy"



Recensione a cura di Alessandro Zaina

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