Trovo che le angoscianti atmosfere create dagli statunitensi
Exsul ben si concilino con l’avvicinarsi del periodo delle festività dicembrine del 2020.
L’omonimo debutto del duo proveniente da Tucson, Arizona, per
Caligari Records costituisce un valido esempio di come il death/doom metal sia fra le migliori espressioni musicali quando si tratta di trasmettere all’ascoltatore cupi sentimenti carichi di negatività.
La Musica come vettore, come mezzo per dare forma ai pensieri che agitano l’animo.
Gli
Exsul, pur con qualche cosa da mettere a punto nelle parti più veloci che sfiorano pericolosamente “l’effetto caos” col rischio di disperdere ciò che ben costruiscono nelle parti più atmosferiche, colorano di nero il loro mondo narrando dell’espulsione dall’Eden (“
Exsul”), della peste ai tempi dell’Imperatore Giustiniano (“
Yersinia pestis”), traendo spunto dalla Divina Commedia (“
Cocytys”) e da ciò che provano coloro che soffrono per il rifiuto della natura (“
Inopia”).
Se l’obiettivo della band era quello di costruire musica densa e solida, si può dire che portano a casa il risultato in scioltezza, resta da vedere ora come riusciranno a gestire la fase che porterà alla scrittura di un lavoro più lungo di venti minuti.
Da tenere d’occhio.
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