ATTENZIONE ATTENZIONE, PROBABILE DISCONE
Gli
Edran sono il colpo di coda del 2020, un anno musicalmente ricchissimo e positivo, che a dicembre ci consegna questo lavoro, che definire ambizioso è un eufemismo.
Cercherò di essere breve, perché non voglio che perdiate la concentrazione: gli
Edran sono una band nata intorno alla mente creativa di
Lorenzo Masiero, tastierista ma anche autore, il quale scrive
un libro ("
Clockwork", Gruppo Albatros) di cui questo "
Clockwork: Overture" non è altro che l'estensione musicale. E che estensione!
Andiamo con ordine, prima la trama: il libro (e il qui presente concept) racconta la storia di un musicista che, dopo la guerra, stringe un patto col diavolo sbagliato, che in pratica gli spezzetta l'anima in diverse entità, che poi non sono altro che i suoi sentimenti. Il resto della storia ci racconterà di come il nostro protagonista cerchi, proprio tramite la musica, di 'ricucirsi' e di contrastare l'opera malefica (ma educativa?) del demone
Phedus.
Adesso la musica: tutto questo popò di storia è reso in un concept power/symphonic, condotto da
4 musicisti e 4 cantanti (la formazione ufficiale degli Edran è infatti a 8 elementi), cui si aggiungono guest vocalists per altri personaggi della storia.
Ma com'è? Bello, sorprendente, fresco: buttate in un calderone Avantasia, un pò di vecchi Nightwish (quelli belli), un pizzico di Rhapsody, qualche suggestione più moderna e pianistica, e quattro voci a volte acerbe ma diverse e suggestive, il risultato è un'ora di musica davvero convincente!
Apre le danze, dopo la più classica delle overtures, "
Into the Core", e sono già 9 minuti di storia, con i vari cantanti che si alternano, un riffing davvero ispirato e un ritornello (dei tanti) che ti si piazza in testa. Menzione da fare, meglio farla subito, ai musicisti, davvero bravissimi, agli arrangiamenti, non facili e gustosi, e ad una produzione che non ha risparmiato un soldino, per tirare fuori le mille sfaccettature che una band a 4 cantanti può avere. Ogni brano ha mille momenti stop-and-go, come "
Redemption", l'epica e kamelottiana "
Chase the Fire", la ballad in punta di pianoforte "
All I have", e così via per ogni brano; l'amalgama dei 4 (e più) cantanti si sposa perfettamente con un album che non vuole essere solo acceleratore, ma tutt'altro; qui la cosa che forse più sorprende è la qualità media, se si considera che ci troviamo di fronte ad un debut album...
Il disco procede in maniera esaltante e fresca giù giù fino alla bellissima (e conclusiva) "
Endless Journey", che in 3 minuti e mezzo sintetizza quello che sono gli Edran. La potete ascoltare qua sotto, e spero vi basti per incuriosirvi e farvi avvicinare ad un album, e ad una band, che pur con tutti gli spazi per crescere e migliorare, ha sparato fuori quella che l'utente
EroticNightmares, sul nostro forum, chiamerebbe
"una bombetta". Bravi ma bravi ma bravi.