Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2015
Durata:75 min.
Etichetta:My Kingdom Music
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. RISE OF THE DARK LORDS
  2. UNDER THE BANNERS OF WAR
  3. RUN WITH THE WOLF
  4. WATCHER ON THE WALL
  5. RIDE THE STORM
  6. BURNING
  7. SOUTHERN CROSS
  8. GODS OF THUNDER
  9. INVINCIBLE
  10. CALL OF THE DRAGONBLOOD
  11. COMING FROM THE PAST (BONUS)
  12. DRAGONHEART (BONUS)
  13. ERIDAN FALLS (BONUS)
  14. PURE OF HEART (BONUS)
  15. GALADRIEL' SONG (BONUS)

Line up

  • Davide dell'Orto: vocals
  • Dario Beretta: guitars
  • Simone Cappato: bass
  • Paolo Pirola: drums
  • Emanuele Laghi: keyboards

Voto medio utenti

I Drakkar sono fra gli emblemi del power metal italico, alfieri di un genere dal grande passato ma da qualche anno in crisi (sia di creatività che di qualità), con una carriera di vent'anni alle spalle e quattro full-length che hanno inequivocabilmente segnato la storia del suddetto genere. Titani indistruttibili, si pensi alla pausa di una decina anni intercorsa fra "Razorblade God" (2002) e "When Lightning Strikes" (2012) (con il solo EP "Classified" (2007) nel mezzo), sono riusciti a contaminare il loro sound con variazioni poweroniche teutoniche e statunitensi e con questo nuovo "Run with the Wolf" non fermano la loro opera di progresso, con tastiere e riff che affondano persino le mani nei gloriosi anni '70.

Il presente disco mostra una grande maturazione della band, sempre capitanata dal mastermind e axeman Dario Beretta (che ci ha deliziato anche col doom dei Crimson Dawn), con testi ispirati a grandi saghe letterarie e, cosa che non guasta, degli ospiti di prim'ordine che portano a completare la riuscita di "Run with the Wolf". La qualità delle composizioni è di alto livello, caratteristica che si riscontrava già nel precedente "When Lightning Strikes", di diversa estrazione stilistica e con eccellenti prestazioni da parte di tutti i membri del gruppo. A questo proposito è necessario elargire una lode a Davide Dell'Orto, che dimostra di esser come un buon whisky, più anni passano maggiore è la qualità dell'interpretazione.

"Run with the Wolf" si apre con l'immancabile intro "Rise of the Dark Lords", pomposa e suggestiva, che scorta alla vera opener dell'album, cioè "Under the Banners of War". Un riff graffiante ed energico, accompagnato dalla puntuale sezione ritmica, illuminano la scena per l'entrata del singer (che a tratti ricorda il mitologico Matt Barlow). Un chorus tutto da canticchiare si attesta fra i punti di forza del pezzo e si lega alla perfezione con la seguente traccia, la title-track (mai scelta fu più azzeccata) "Run with the Wolf". Ecco esplodere le tastiere ed i riff settantiani ai quali si era precedentemente accennato, è un salto indietro nel tempo, una delizia per le orecchie. Vi possiamo assicurare che dopo l'ascolto del disco correrete per casa impazziti cantando il ritornello della title-track. Si passa poi alla aggressiva "Watcher of the Wall" (che vede il drumming ad opera del grande Mattia Stancioiu), dove il riffing e le tastiere imperano ancora una volta assieme al powerissimo chorus. Arriva quindi l'epica "Ride The Storm" che ci fa saltare a bordo della nave vichinga del combo milanese con un mood folkeggiante, saltellante e sonorità orecchiabili. "Burning" si avvicina ai Drakkar dallo stile thrash-heavy-power, con la chitarra e il vocalist autori di una prestazione encomiabile. La ballad "Southern Cross" regala un momento di quiete e riflessione, un incantevole intreccio di elementi folk e linee di chitarra sono il fulcro di questo brano da ascoltare e riascoltare. Il dio del tuono si manifesta nel pezzo successivo, che si contraddistingue per la presenza di due importanti guests, Olaf Thorsen (appunto il figlio di Thor) e Terence Holler degli Eldritch. Un brano quest'ultimo che chiama tutti i metallari alla carica per i prossimi live dei Drakkar. Segue "Invincible", ovvero quello che diventerà con tutta probabilità il nuovo inno della band; un pezzo armonioso, con un chorus che colpisce sin dal primo ascolto. La conclusiva "Call of the Dragonblood" è inaugurata da un arpeggio di chitarra e da un giro di basso che lasciano il posto ad un altro pezzo anthemico che invita prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla (cit.). Qui si chiude "Run with the Wolf", ma le sorprese non finiscono qui. V'è un disco bonus con alcuni dei migliori pezzi dei Drakkar (dove nei primi quattro si ha la partecipazione del tastierista storico drakkariano Corrado Solarino), a partire dalla tagliente "Coming from the Past" fino alla tolkieniana "Galadriel's Song" con Paola Correale nel ruolo di soprano e con Gabriels alle orchestrazioni e arraggiamenti.

Bellissimo ritorno per i Drakkar che danno prova, se ancor ce ne fosse bisogno, di saper evolvere il proprio sound e di saper anche sperimentare nuove influenze. Iniziamo già a compilare al TOP10 del 2015!

Lyric video di "Run with the Wolf"

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

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