Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:37 min.
Etichetta:Nuclear War Now! Productions

Tracklist

  1. 六道輪廻 THE CYCLE OF PAIN
  2. 夜叉 YAKSA
  3. 怨殺 REVENGE
  4. 雷神 RAIZIN
  5. 般若波羅蜜多 PARAMOUNT EVIL
  6. 首斬り REAPER
  7. 地獄の門 THE GATE OF HELL
  8. 歪な梵鐘 HELL'S EVIL BELLS
  9. 奈落の底 BOTTOM OF HELL
  10. 閻魔天 ENMATEN
  11. 凶惡 POSSESSED BY EVIL
  12. 惡鼻達磨 EVIL WAY OF LIVE

Line up

  • Asura: guitars, vocals
  • Enmaten: bass
  • Bishamonten: guitars
  • Yaksa: drums

Voto medio utenti

Quando ho scelto questo album, non avrei mai pensato che questi giapponesi avessero i piedi ben piantati in Europa.
Perché il Sol Levante è noto a noi per le discipline filosofiche orientali, le arti marziali, le tecnologie avanzate e anche per i cartoni animati, ma questo gruppo per chi ama il metal estremo a tutto tondo, verace, ma soprattutto con le lancette dell’orologio fisse temporalmente a metà anni 80 sarà sicuramente una goduria.
Io ho sbattuto la testa contro il muro, perché all’inizio credevo che fossero una band copia carbone, ed invece mi sbagliavo e sono molto felice di questo perché qui ci sta tanto amore per un certo modo d’intendere l’extreme metal.
Si parte con l’opener “The cycle of pain” col botto, blast beats e un certo sentore di heavy metal; i riffing sono quanto di più classico e già mi ha fatto venire un sorrisone.
Grande apertura sporca, prodotta come un demo polveroso ma con tanta sostanza, il solo è da orgasmo.
Ma è con “Yaksa” che ci si proietta dentro questo secondo album; i riffing e l’apertura in blast beats con chitarre serratissime e screaming cantinaro sembra ripescare dalla tradizione thrash made in Germany.
Il black/thrash dalle tinte speed qui viene anche sollecitato dagli acuti messi dal singer con un solo che è devastante.
Raizin”, viene introdotta da rumori temporaleschi ma quel riff ti fa letteralmente rizzare la cotenna perché richiama i Venom dei tempi belli.
Questo è puro amore per gli eighties, sporco black metal primigenio che viene dalla N.W.O.B.H.M. più sozza e corrotta; up tempo serrato con un chorus che ti invoglia a urlarlo.
Una rullata veloce ed ecco arrivare “Reaper”, brano di puro speed metal al fulmicotone.
Il ruggito del singer e chitarrista Asura è catramoso ma c’è tanto metal classico in questa formula e un solo calzante come pochi, come fare a non headbangare?
Hell’s evil bells”, non dura manco due minuti; tempestata black/thrash tellurica e devastante con una puntina di epica ma poco poco.
Riff maligni sputati dal più profondo abisso e ritmiche che non fanno prende pausa.
La titletrack comincia con un bell’arpeggino malsano in odor di Possessed e tempi quasi doom, l’atmosfera sinistra è quasi palpabile.
Ma come un pugno sul muso arriva una deragliata in territori black/ thrash con marcia veloce e dinamica e riff grattuggiosi con il solito vocione sporco e grondante marciume; il solo è lancinante e perfetto per poi ecco riprendere la cadenza originaria.
Che dire se non che questo ritorno mi ha sorpreso in maniera più che positiva; i nipponici non saranno degli innovatori ma mettono passione e amano ciò che fanno e quindi bando alle ciance e comprate sto disco se amate il marciume estremo degli eighties come me.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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