Ecco uno di quei dischi che ha diviso la platea hard & heavy negli anni ottanta.
Da una parte osannato da chi vedeva nel class metal una possibilità di evoluzione, dall'altra osteggiato perché si riteneva il suono troppo americaneggiante con il gusto da classifica.
In origine ovviamente
MSG sta per
Michael Schenker Group, creatura dello stesso
Michael Schenker. Schenker che registra in Inghilterra il primo album con
Gary Barden,
Simon Phillips,
Mo Foster e
Don Airey, e l'album ricorda un po' gli
UFO in versione più metal.
Il secondo album esce con la sigla MSG e presenta una formazione rivoluzionata; con Schenker e Barden, alla batteria l'ex
Rainbow Cozy Powell, al basso
Chris Glen, ex
Sensational Alex Harvey Band, e alle tastiere
Paul Raymond, ex UFO, e l'album prosegue sulla falsariga del predecessore.
Gli album riscuotono un discreto successo, mentre il Giappone li osanna, così esce il doppio dal vivo
One Night At Budokan, ma il gruppo a questo punto si separa.
Disintossicato dalla droga, Schenker rifonda il Group, stavolta con
Graham Bonnet alla voce e alla batteria
Ted McKenna: il risultato è il bellissimo
Assault Attack, lavoro venato di blues. Poi segue il ritorno di Barden alla voce, con Raymond che lascia a favore di
Andy Nye nel discusso
Built To Destroy; infatti sia quest'ultimo che il successivo
Rock Will Never Die sono accolti tiepidamente dal fans. E così il gruppo cessa l'attività per la seconda volta.
Barden se ne va per formare gli ottimi
Statetrooper, Schenker, di nuovo alle prese con problemi personali, prova a collaborare con
David Coverdale e
Fran Cosmo degli
Orion.
Tornato in Germania fonda finalmente questi
Mc Auley- Schenker Group insieme al cantante
Robin Mc Auley, ex
Grand Prix,
GTM e
Far Corporation: al duo si aggiungono
Steve Mann, il bassista
Rocky Newton, entrambi ex
Lionheart, e il batterista
Bobo Schopt.
Il risultato è questo
Perfect Timing, e sin dal titolo si percepisce una totale dedizione al metal di classe, in tempo perfetto appunto, per quegli anni in cui lo stile era all'apice del successo. È un album suonato e prodotto in modo ineccepibile, con il tipico suono anni ottanta, ovattato ma risoluto, come detto oggetto di discussione all'epoca per via dell'americanizzazione del songwriting.
Songwriting per il sottoscritto stellare, con un Schenker in piena forma che puntella tutti i brani a modo suo a partire dalle anthemiche
Gimme your Love e
Here Today, Gome Tomorrow, quest'ultima con una melodia molto simile a
Samurai, album indimenticato dei Grand Prix.
L'album mantiene un hard rock regale per tutta la sua durata, debordante in
No Time For Losers, notturna e soffusa in
Follow The Night. C'è anche una super power ballad come
Time e il class metal number di
Love Is Not A Game.
Ci sono mille sfaccettature in questo Perfect Timing, un platter dalla musicalità mostruosa, sino all'ultima traccia
Rock 'till You're Crazy che vi farà muovere piedino e culo.
Rimane uno dei dischi più riusciti del genio Michael Schenker.
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