Uno è un sospetto.
Lei dalla voce limpida e cristallina, lui a farle da contraltare con un simil-growl melodico.
Due è un indizio.
Un sound melanconico, in cui le tastiere tengono il tempo dell’avanzare dello sconforto e le chitarre assecondano l’andamento del cantato più che esprimersi in tutto il loro fervore solista.
Tre è una prova.
Una amore tormentato a legare le lyrics di non uno, ma ben tre album.
Ora che abbiamo gli elementi fondamentali del caso, caro Watson, con cosa abbiamo a che fare?
Esatto, mio fidato assistente, si tratta di Gothic.
In questo caso i sospettati sono i Mortal Love, quintetto norvegese alla sua terza release, capeggiati dalla vocalist Cat, centro nevralgico intorno al quale ruota tutto il suond di “Forever Will Be Gone”.
Quest’album si pone come epilogo della trilogia iniziata nel 2004 con il lavoro d’esordio “All The Beauty” e seguito l’anno successivo da “I Have Lost”.
Come preannunciato, nulla di nuovo sotto il sole; gli ormai stra noti clichè del genere vengono riproposti in tutta la loro completezza e staticità.
Il malinconico arpeggio di “I Make The Mistake” ci immerge nell’atmosfera sofferta che anima tutto l’album, compito affidato, dal punto di vista strumentale, alle tastiere di Mulciber, oltre che al timbro nostalgico di Cat.
La struttura dei brani risulta assolutamente granitica, alternando intro strappalacrime e strofe melodiche a ritornelli pop-goth da tormentone radiofonico.
Poche le eccezioni tra cui “In The End Decides” dove compare un po’ di elettronica a ravvivare (si fa per dire) il panorama.
Sarà colpa le mode del momento o magari degli interessi delle case discografiche, sta di fatto che chi si aspetta una ventata di novità nel mondo goth dovrà attendere ancora un po’.
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