Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:28 min.
Etichetta:Heavy Psych Sounds

Tracklist

  1. SUPER WITCH
  2. BLACK SHEEP
  3. JUNGLE CRUISE
  4. CAPTAIN FROST
  5. STAY AWAY
  6. QUICKSAND PLANET
  7. EARTHQUAKE

Line up

  • Tatsu Mikami: bass
  • Takenori Hoshi: guitar
  • Arisa: guitar
  • Keisuke Fukawa: drums

Voto medio utenti

I giapponesi Sonic Flower nascono nel 2000 come side-project di Tatsu Mikami, storico leader dei monumentali doomsters Church of Misery, e del chitarrista Takenori Hoshi (anche lui nei Church per "The second coming"). L'idea è quella di un gruppo strumentale che abbandoni il sentiero del doom per rendere omaggio all'hard rock seventies di nomi come Grand Funk, Cactus, Groundhogs, ecc. Nel 2003 esce il primo omonimo album per Leaf Hound Records (fino ad ora anche l'unico), che avevo recensito all'epoca (come passa il tempo..). Lavoro discreto, nulla più.
Un paio di anni dopo la band si ritrova per registrare nuovo materiale, ma già immersa in svariati problemi di impegni artistici e personali. Così viene incisa una manciata di brani che rimangono inediti, poi la formazione si scioglie.
Per tredici anni, silenzio assoluto. Poi, nel 2018, Mikami decide di resuscitare il progetto e sigla un contratto con la nostra Heavy Psych Sounds.
Per questo anno è previsto un nuovo disco, con l'assoluta novità dell'ingresso di un cantante: Kazuhiro Asaeda. Quindi attendiamo con impazienza di ascoltare il materiale con il contributo delle parti vocali.
Ma allora cosa troviamo nel presente "Rides again"? Semplicemente quei brani composti nel 2005 e rimasti in un cassetto fino ad ora. Cinque pezzi originali e due cover, per una mezz'ora scarsa di musica.
L'impronta psycho-hard '70 è una costante dalla prima all'ultima nota. Lunghi assoli acidi sostenuti da ritmiche telluriche e cariche di dirty-energy, con una atmosfera molto "live" e "jam-session". Botte sonore orgiastiche come "Super witch", sinuosi e torbidi heavy-stoner alla Karma to Burn ("Black sheep"), digressioni dal drumming quasi tribalistico ("Jungle cruise") con gli svolazzi Hendrixiani di Hoshi, c'è sicuramente tanta visceralità ed improvvisazione ma un pò estemporanea. Molto calore hard turbinoso, non propriamente focalizzato. Una sorta di Mc5 "instrumental" dopo pesanti dosi di additivi psicoattivi.
Le due cover riguardano bands particolari: i The Meters (nati come gruppo di accompagnamento a Fats Domino) con il brano "Stay away" del 1972 ed i Graham Central Station, altra formazione soul'n'funk americana attiva nei '70 con "Earthquake". Ovviamente re-interpretati in chiave moderna e molto psichedelica.
Diciamo che l'album è un piccolo antipasto per collezionisti, in attesa di approcciarsi alla nuova direzione intrapresa dai Sonic Flower. Roba d'annata, dignitosa, energica, impetuosa, ma non indispensabile.

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