“on fiVe” è il quinto album del batterista, compositore e docente
Leonardo De Lorenzo, una delle figure più attive del jazz italiano. Nelle intenzioni dell’artista il full-length in questione dovrebbe essere - almeno sulla carta - un lavoro vagamente ispirato dal progressive “classico” di band quali PFM, Genesis e Yes.
Ma non è veramente così.
L’opera è a tutti gli effetti più vicina al jazz - per così dire - tradizionale (per quel che vale il termine), mancando di fatto quella componente “elettrica” e muscolare caratteristica del rock tutto. Il batterismo preciso, fluido e dinamico di
De Lorenzo ben si sposa con le intuizioni melodiche dei compagni, così come non è difficile scorgere Pat Metheny o Chick Corea (penso in particolare a
“Perdersi In Un Quadro” o a
“Il Filo Rosso”, forse la sintesi perfetta del gusto del quintetto) tra gli ascolti abituali del combo.
Detto questo, non riesco ad accostare completamente
“on fiVe” né al progressive di cui sopra né al jazz-rock “borderline” di band come Soft Machine o Colosseum, né alle stelle della fusion come Mahavishnu Orchestra o Weather Report, né alle esperienze più recenti e originali come potrebbero essere quelle del fu Esbjörn Svensson o di Hiromi Uehara.
Insomma, un buon disco jazz suonato magistralmente. E a conti fatti non è poi così poco.
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