Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:50 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. HEART OF THE ANDROID
  2. IN THE DAWN OF THE AI
  3. INFERNO
  4. LET THE FIRE RAIN
  5. INTERSTELLAR
  6. ALONE IN THE DARK
  7. BLACK HOLE
  8. ABSOLUTION FOR OUR FINAL DAYS
  9. HOLLOW
  10. IT IS OVER

Line up

  • Sebastian "Seeb" Levermann: guitars , vocals, keyboards
  • Niels Löffler: bass , guitars
  • Dirk Meyer-Berhorn: drums
  • Steven Wussow: bass
  • Patrick Sperling: guitars

Voto medio utenti

Benvenuti all'album più paraculo dell'ultimo decennio.

"Final Days" è la nuova fatica discografica delle superstars Orden Ogan, che tanto hanno dato al mondo del metal, soprattutto in fatto di spalline nei vestiti.

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Per l'occasione, il vocalist/mastermind Seeb si scrolla fisicamente di dosso la chitarra, rivoluzionando un po' la line-up (il bassista Niels Löffler passa alla chitarra, e due nuovi innesti arrivano in line-up) e dedicandosi esclusivamente al microfono. Ma non solo: la band stavolta si sposta nello spazio, cambiando tematiche e dedicandoci una sorta di concept (strano, non lo fa nessuno ormai, vero?) sci-fi su una catastrofe galattica che distruggerà la Terra e tutto quello che ci gira intorno.

Musicalmente, davvero, potrei fare due recensioni, come feci tempo fa per un album degli Epica:

RECE 1: l'album è il perfetto album degli Orden Ogan, suonato e scritto bene, con un sacco di potenziali hits, un paio di ospiti di livello, la solita ottima produzione e un battage pubblicitario di alto livello. Non gli manca niente, non inventa niente ma è un album di solidissimo heavy/power melodico e potente, con qualche apertura "spaziale".

RECE 2: la fiera del luogo comune. Tutto fin troppo perfetto, studiato, pericolosamente autoreferenziale, tanto che fatico a ricordare i titoli delle songs, visto quanto si assomigliano. Ci sono le tastierine Amaranthiane, e le strutture delle canzoni sono realmente fotocopiate, con un paio di accordi diversi e qualche bpm/figura ritmica del batterista a cercare di cambiare 10 canzoni che sono un concept come io sono un pornodivo.

Che facciamo, facciamo una sorta di media tra le due rece? "Final Days" suona benissimo eh, ma mi sembra sempre lo stesso disco, sempre la stessa canzone, giusto con la tematica spaziale per mettere un fiocchetto di colore diverso allo stesso cappotto (cappotto con grosse spalline, manco a dirlo). Potrebbe essere WOW, potrebbe essere BLEAH, alla fine è un po' MAH.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 mar 2021 alle 18:04

Ammazza! Una delle recensioni più sbrigative, priva di contenuti...e BLEAH che abbia mai visto...complimenti davvero! L'album per me è molto bello invece, nel genere ormai sono tra i migliori in assoluto.. Sicuramente non è al livello di "Gunmen", "To The End" e anche "Ravenhead"...ma poco sotto comunque.. Mancano forse canzoni belle toste (solo "Hollow" e "In The Dawn Of The AI" lo sono..) rispetto al passato, ma rimane di livello alto..e poi non concepisco questa pippa mentale del criticare canzoni che hanno un appeal melodico (volevo ricordare al recensore che fanno POWER METAL..quindi ci può anche stare..), boh....Assurdo

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