Nati nel 2016, gli statunitensi
Adamantis rientrano con molte probabilità tra quelle band capaci di saper riportare chi li ascolta, indietro nel tempo di almeno 25 anni, in periodi dove il metal classico era caratterizzato da copertine il più delle volte tanto tremende, quanto ottimo era il contenuto musicale al loro interno. Giusto un paio di anni dopo, sul primo punto prettamente estetico c’è stato un miglioramento, e dal punto di vista musicale (fortunatamente) si ha ancora davanti ai propri occhi, o meglio orecchie, tantissima qualità.
È il caso degli
Adamantis con il loro debutto
“Far Flung Realm”, uscito dopo un EP di presentazione nel 2018,
“Thundermark”. Ed è con un nuovo cantante a bordo, tale
Jeff Stark, che la band riesce sicuramente a farsi notare. Ma andiamo con ordine.
“Far Flung Realm” è un disco che può essere sì racchiuso nel contesto del metal classico, ma racchiude molte influenze adattate a un sound che riesce allo stesso tempo ad essere abbastanza personale e moderno. Riff alla
Running Wild come in
“Unbound Souls” o
“Puppeteer’s Bane” riescono a far rivivere ricordi di sonorità di dischi ormai passati, con un’ottima prova dietro le pelli del batterista
Evgeny Gromovoy, massiccia e potente ma mai banale. Tocca invece a pezzi come
“Imagination”, dove un ritornello melodico pregno di quelle sonorità Power di anni 90’, a far sognare chi si approccia all’ascolto, mentre in
“Journey’s End” gli
Adamantis riescono a tenere le stesse direttive di
“Imagination”, ma costruendo gradualmente il pezzo in un ottimo crescendo, e dove è possibile apprezzare le varie sfumature vocali di
Jeff Stark. Vogliamo trovare il pelo nell’uovo? Forse un’eccessiva lunghezza in alcune canzoni, seppure i riff siano sempre coinvolgenti, è l’unico difetto che riesco a trovare in questo full lenght, dove la parte centrale di
“Misbegotten Dreams” può essere un esempio. Ottimi invece gli assoli di
Taft ed
Estrada, che fra duelli chitarristici quasi maideniani da una parte, e con reminiscenze Epic Metal dall’altra, riescono a far tenere l’attenzione sempre alta.
C’è poco da dire, se ogni volta che mettete su un disco pensate con nostalgia ai “bei vecchi tempi”, gli
Adamantis saranno capaci di farvi fare un passo indietro, con allo stesso tempo, un pizzico di modernità. Il 2020 è stato sicuramente un anno da dimenticare, ma per uscite musicali possiamo dire che abbiamo avuto a disposizione molti dischi di rara qualità.
“Far Flung Realm" è fra questi, non lasciatevelo scappare.
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