Quel riff sporco e sabbathiano che ci ha introdotti a "
The Chosen One" sembrava di buon auspicio, ma non ci ha portato molto lontano, trattandosi di un'intro di poco più di un minuto che lascia così velocemente spazio a "
Voodoo Doll", prima vera canzone del disco. E qui tutti i buoni auspici si tramutano rapidamente in un triste presagio.
Infatti, "
The Chosen One", nel suo goffo e maldestro tentativo di unire Black Sabbath e Mercyful Fate, si rivela un album alquanto deficitario, nei suoni e nella prestazione, sia sul piano compositivo sia su quello esecutivo, a partire dal cantato sguaiato e improponibile di
Pam Rosser, ben supportata nella sua débâcle dagli altri strumentisti, con i due chitarristi che piazzano assoli postici e arruffati e una sezione ritmica che fa solo sottofondo e che si ritaglia qualche momento in primo piano nel finale della già citata "
Voodoo Doll" o nelle atmosfere orientaleggianti dell'accoppiata "
Atihad" e "
Crushed by the Stones", senza però trovare mai particolar fortuna.
"
The Chosen One" era già stato realizzato dai texani
Under A Spell, che non sono certo più dei ragazzini alle prime armi, già un paio di anni fa e ora la
Pure Steel ha deciso di concedergli una seconda possibilità. A mio parere un autogoal, forse era meglio azzerare tutto e ripartire con qualcosa di nuovo, magari partendo proprio dalla canzone che chiude l'album, quella "
My Dead Life" più centrata musicalmente e vocalmente rispetto alla media del disco, e dove affiora anche qualche spunto positivo.
Nemmeno un incantesimo potrebbe farmi promuovere questo imbarazzante "
The Chosen One".
Metal.it
What else?
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?