Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:37 min.
Etichetta:High Roller Records
Distribuzione:Soulfood

Tracklist

  1. SIRIUS
  2. NATTSVART
  3. ROSIER
  4. WARRIOR
  5. NIGHT OF THE WITCH
  6. INTO THE VOID OF LUCIFER
  7. NOCTURNAL SEDUCTRESS
  8. DEMON FROM THE PAST

Line up

  • Viktor Gustafsson: vocals
  • Johan Frick: guitar
  • Jonathan Nordwall: guitar
  • Christoffer Thyrhaug: bass
  • Leo Ekström Sollenmo: drums

Voto medio utenti

Svedesi (manco a dirlo...), i Lethal Steel danno alle stampe il loro album d'esordio, che segue un unico demo uscito nel 2012, grazie al supporto della High Roller Records (e te pareva...) dopo essere passato per le mani di Olof Wikstrand (voce e chitarra) degli Enforcer che si è preso cura delle registrazioni, facendo peraltro un ottimo lavoro.
Nessuna sopresa, quindi, nel constatare che "Legion of the Night" sia un tributo - e tripudio - di sonorità che fanno man bassa da formazioni che hanno fatto la storia dello Swedish Heavy Metal come i fondamentali Heavy Load e Axewitch, ma anche Gotham City o Mindless Sinner.

L'accoppiata iniziale, "Sirius" e "Nattsvart" è piuttosto esplicativa in tal senso, brani arrembanti, dal chitarrismo accentuato e più che discretamente affrontate dal cantante Viktor Gustafsson. Il galoppare della successiva "Rosier" sottolinea i legami con la N.W.O.B.H.M. lasciando andare a briglia sciolte i due axemen svedesi, Johan Frick e Jonathan Nordwall, un approccio che ritroveremo per molti altri episodi, come l'immediata "Into the Void of Lucifer" o "Nocturnal Seductress".
Con l'atmosferica ed epicheggiante "Night of the Witch" i Lethal Steel sembrano andare oltre i propri confini nazionali guardando, soprattutto nelle sue prime battute, alla Strana Officina di "Autostrada Dei Sogni" e poi ai primi Cloven Hoof, dando vita ad uno degli highlight del disco, al pari della conclusiva "Demon from the Past", presa per mano dai due chitarristi per poi assumere toni spiccatamente British.

Nella faretra della Swedish Revival Wave of Heavy Metal spunta una nuova freccia, al fianco di quelle, ben affilate, di Enforcer, Screamer, RAM e Air Raid.




I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 feb 2016 alle 22:21

Bello, mi ricorda lo sweden metal anni 80, un pizzico di Heavy Load rimodernati e il giusto apporto di NWOBHM sound...da avere

Inserito il 01 feb 2016 alle 01:31

D'accordo con Ermo su tutto. Gran disco, old style nel modo giusto. Unica piccola pecca: qualche canzone mi sembra un po' tirata via, incompiuta, ma essendo un debutto ci sta. Nattsvart, top song.

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